LA PROPOSTA DELLA LEGA PER CONTRASTARE IL CALO DELLE NASCITE: SCREENING DI MASSA PER CONTROLLARE LA FERTILITÀ DEI GIOVANI E DELLE GIOVANI RAGAZZE. PICCININI (M5S): “IDEA ABERRANTE DA REGIME TOTALITARIO”

Uno screening di massa per controllare se, a 26 anni, si è fertili oppure no: è la proposta choc della Lega contenuta in un emendamento presentato alla legge di stabilità della Regione Emilia-Romagna che sbarcherà in aula la prossima settimana in vista della sua approvazione. A denunciarlo è Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che ne chiede il suo immediato ritiro. “Si tratta di una proposta aberrante che ci riporterebbe al medioevo o, ancora peggio, ad uno di quei regimi totalitari che evidentemente piacciano tanto al partito di Matteo Salvini” spiega Silvia Piccinini.
L’emendamento presentato dalla Lega propone di dare il via ad una “chiamata attiva per lo screening della fertilità” nei confronti di chi compirà (o ha compiuto) 26 anni tra il 2023 e il 2024: il tutto con la finalità di contrastare il calo della natalità che ha interessato l’Emilia-Romagna come il resto d’Italia.

“Per aumentare la natalità – aggiunge Silvia Piccinini – sono necessarie soluzioni efficaci per conciliare tempi di vita e di lavoro dei genitori, misure per la co-genitorialità, serve garantire un congedo parentale che sia pienamente paritario, ed evitare di penalizzare sui luoghi di lavoro chi decide di mettere al mondo un figlio. Quello che invece sicuramente non ci serve sono campagne di screening da regime totalitario, così come propone la Lega, che obblighino i giovani a sottoporsi a test di fertilità. Ecco perché chiediamo che l’emendamento venga ritirato al più presto e che quindi non venga nemmeno discusso in aula durante l’approvazione del bilancio regionale prevista per la prossima settimana” conclude la capogruppo regionale M5S.