“Il PD continua a non voler prendere una posizione chiara sui licenziamenti di BolognaFiere. Il loro no a voler discutere degli esuberi annunciati dal presidente Boni è la dimostrazione che la loro strategia è quella di voler scappare all’infinito e continuare a non dare risposte a 123 famiglie che rischiano di finire sul lastrico da un giorno all’altro”. È questa il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, dopo che il Partito Democratico in Regione ha votato contro la proposta di trattare già nella giornata di oggi una risoluzione presentata dal M5S che impegnava la Giunta a chiedere il ritiro della procedura della messa in mobilità dei 123 dipendenti della Fiera di Bologna e non di un semplice congelamento così come chiesto da Merola e Bonaccini.
“Si tratta dell’ennesimo tentativo di fuggire da ogni responsabilità su questa vicenda e di difendere ad oltranza la posizione di Bonaccini e dei suoi assessori che continuano a non dare risposte ai lavoratori, come confermato anche oggi dalla parole dell’assessore Costi al nostro question time – spiega Silvia Piccinini – Non voler discutere del caso Fiera oggi in Assemblea è molto grave anche perché ad ascoltarci c’era proprio una rappresentanza dei lavoratori che rischiano il licenziamento e che si aspettavano di sentire delle risposte da parte della politica. Una discussione evidentemente da evitare anche dopo l’arrivo delle ultime notizie di cronaca giudiziaria con l’arresto proprio di un dirigente di BolognaFiere coinvolto nello scandalo degli appalti del Salone del libro di Torino. E invece il PD, capitanato dal consigliere Caliandro, ha come al solito dato un colpo al cerchio e uno alla botte, dicendo sì all’iscrizione nell’ordine del giorno della nostra risoluzione ma votando contro alla richiesta di poterla discutere subito. L’effetto finale sarà sicuramente quello che in Assemblea dei licenziamenti alla Fiera di Bologna se ne potrà parlare solo domani sera, o peggio, a fine luglio quando sarà tutto inutile. Questo è il rispetto che il PD ha dei lavoratori che dicono di voler tutelare. Adesso ci aspettiamo – conclude Silvia Piccinini – l’ennesimo colpo di teatro di Caliando e soci, con magari la presentazione di una risoluzione last minute, come al solito scopiazzata dalla nostra, ma totalmente svuotata di ogni significato e impegno concreto”.