“La Regione fa finta di non sapere che i Medici di Medicina Generale sono professionisti, legati all’Azienda Sanitaria da una convenzione, dunque non sono dipendenti dal Servizio Sanitario Regionale ma lavoratori autonomi convenzionati”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, riguardo alle polemiche dopo l’introduzione del software unico della Regione negli studi dei medici di base a cui ha replicato ieri l’assessore Sergio Venturi.
Polemiche che hanno riguardato anche le Case della Salute. “Prima ancora di approvare definitivamente l’assetto organizzativo delle Case della Salute in Emilia-Romagna, ancora in discussione, l’assessore preme affinché i medici di Medicina Generale convenzionati, invece di valutare in autonomia, aderiscano, raccogliendo il suo invito/ordine, all’allocazione dentro le Casa della Salute giustificando tale scelta/imposizione come un’importante opportunità di sviluppo professionale e descrivendo le Case della Salute come un paradiso dove lavorano e collaborano tra di loro, in équipe, i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri, assistenti sociali e specialisti. Nelle esperienze già attive però questo paradiso non si è mai realizzato come testimonia il caso di Forlimpopoli che abbiamo denunciato qualche giorno fa dove la Casa della Salute è ormai una succursale del pronto soccorso”.
“Venturi ha ragione quando dice che non servono chiusure ma un confronto aperto, sia su questi temi che sul contesto complessivo – aggiunge Raffaella Sensoli – Per questo auspichiamo che vi sia confronto vero sulla base della situazione in essere e non sulla base di affermazioni del tutto astratte che disegnano le Case della Salute la panacea di tutti i problemi della Sanità regionale. Per questo speriamo che l’incontro convocato per mercoledì 13 dall’Assessore con tutte le rappresentanze dei Medici di medicina generale, sia proficuo e che insieme possano trovare le migliori soluzioni per far ripartire, con il piede giusto, le Case della Salute a cui il M5S non è contrario, ma esige che vengano implementate con percorsi partecipati, senza imposizioni, nel pieno rispetto dei ruoli professionali e soprattutto che siano funzionali alla cura dei cittadini e non a una diminuzione dei servizi sanitari per i cittadini e della loro qualità”.