Una gestione più razionale delle acque, una migliore organizzazione dei turni d’irrigazione e la creazione di invasi a basso impatto ambientale come ex bacini montani e cave: sono queste alcune delle soluzioni proposte dal MoVimento 5 Stelle per far fronte alla crisi idrica della Val d’Enza che sta provocando disagi anche durante quest’ultima estate.
“Purtroppo tutte le promesse fatte in questi anni, dalla diga di Vetto al nuovo progetto modello MOSE alla traversa di Cerezzola, sono cadute nel vuoto – spiegano Silvia Piccinini, consigliera regionale e i capigruppo M5S in Unione Val d’Enza, a Cavriago e Sant’Ilario, Natascia Cersosimo, Sara Martinico e Carlo Micucci – Quello che il MoVimento 5 Stelle chiede da tempo è di intervenire al più presto per far fronte a questo problema mettendo in campo nuove soluzioni che guardino al futuro. Purtroppo, ciò che ci viene proposto oggi invece sono interventi limitati nel tempo, molto costosi e che non tengono conto dei mutamenti climatici. Nel 2018 abbiamo portato avanti un tavolo di confronto con tecnici, agricoltori oltre ai vari rappresentanti pro e contro diga. Da questo dialogo è nato un documento che racchiude le nostre soluzioni per il territorio”. Soluzioni che verranno messe nero su bianco all’interno di un’interrogazione in Regione e che vanno dalla gestione più razionale delle acque, ad una migliore organizzazione dei turni d’irrigazione, al passaggio a nuovi metodi d’irrigazione in cui si può arrivare ad un risparmio del 90% d’acqua fino alla creazione di invasi a basso impatto ambientale come ex bacini montani e cave.
“Se attuassimo tutte queste strategie veloci ed ecosostenibili – concludono gli esponenti del MoVimento 5 Stelle – riusciremmo ad affrontare il problema Val d’Enza senza rimandare a grandi opere che devasterebbero il nostro territorio fluviale. Per questo chiediamo che la Regione accolga le nostre proposte e si attivi al più presto per metterle in campo”.