Informare le donne sui rischi della protesi mammarie, istituendo anche un registro regionale sulla scia di quanto sta facendo il ministero della Salute a livello nazionale. È la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione indirizzata alla giunta regionale dopo il caso protesi mammarie prodotte dall’azienda Allergan che sono state ritirate dal mercato nei mesi scorsi a causa di possibili correlazioni con l’insorgere di una forma rara di linfoma. “Secondo Federcontribuenti in Italia sono circa 1.000 le donne che, a seguito di intervento per tumore alla mammella, hanno impiantato questa protesi. Donne che non avrebbero ricevuto nessuna informazione diretta sia sulla problematica specifica – spiega Raffaella Sensoli – Molte hanno contattato i call center di alcune Regioni per ottenere informazioni senza però ricevere indicazioni chiare”. Per la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle la problematica più importante riguarda soprattutto la mancanza, a livello nazionale, di un registro delle protesi mammarie. Strumento che potrebbe essere di grande importanza e che proprio l’attuale Governo vorrebbe introdurre facendo così da apripista anche a livello europeo.
“Fino ad oggi non c’è una stima precisa della protesi impiantate e della loro storia se non derivante dalla segnalazione dei medici o sulla valutazione retrospettiva degli incidenti riscontrati – aggiunge Raffaella Sensoli – A febbraio il ministero della Salute ha inviato gli assessori regionali con delega in materia sanitaria delle precisazioni sulle Protesi mammarie testurizzate, raccomandando la massima attività informativa verso i pazienti portatori di protesi mammarie, di qualsiasi ditta produttrice, e invitandoli a regolari controlli di follow-up indicati dal proprio medico curante”. Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione quali iniziative di informazione siano state messe in atto per garantire informazioni puntuali e dettagliate ai cittadini interessati, se le pazienti coinvolte abbiano ricevuto o riceveranno informazioni e comunicazioni dettagliate sui rischi, sulle problematiche e sulle eventuali azioni da compiere nel tempo, per non subire eventuali danni e se non ritenga opportuno avviare da subito un registro regionale delle protesi mammarie.