Giulia Gibertoni ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale dopo il caso della residenza privata di San Benedetto Val di Sambro: servono nuovi meccanismi di controllo e alloggi sociali a gestione pubblica.
“Per evitare situazioni gravi ed inaccettabili come quelle che sempre più spesso sono portate alla luce dalle indagini delle forze dell’ordine, la Regione deve introdurre dei nuovi meccanismi di controllo sulle case-famiglia e le strutture di riposo per anziani. Serve un più rigoroso rispetto degli standard qualitativi, oltre che una formazione specifica per il personale impiegato in queste strutture e che un’attenzione maggiore per gli aspetti sanitari, anche con cure domiciliari. Tutti aspetti che fino a questo momento la Regione non ha mai attuato”. Giulia Gibertoni ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale dopo il caso della residenza privata di San Benedetto Val di Sambro dove i carabinieri hanno documentato soprusi e violenze ai danni degli anziani ospiti della struttura. “Quello della qualità dei servizi offerti da queste strutture è un problema reale e non è più rimandabile – spiega Giulia Gibertoni – La Regione fino ad oggi ha fatto poco o nulla. L’obiettivo di base da perseguire è sviluppare il più possibile i servizi territoriali rivolti agli anziani, per rafforzarne l’autonomia individuale allo scopo di prevenire la non autosufficienza e mantenendo quanto più possibile la persona nel proprio contesto familiare, in un contesto di vita attiva nella propria casa o in soluzioni abitative come il co-housing, oppure in case-famiglia ben organizzate per quanto riguarda assistenza e qualità della vita, assicurando quindi un’assistenza qualificata”. Ecco perché nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla giunta di apportare delle modifiche normative urgenti a partire dall’introduzione di requisiti professionali più stringenti per il personale che opera in queste strutture e sull’interconnessione con il sistema sanitario pubblico e con il proprio ambito familiare. “Inaccettabile e vergognoso che gli anziani che vivono in questi centri si sentano di fatto abbandonati, i rischi di soprusi e violenze sono sempre più frequenti e i cittadini fragili vanno tutelati in primis– aggiunge Giulia Gibertoni – La Regione non può continuare a voltarsi dell’altra parte”. Conclude Giulia Gibertoni con una proposta rivolta alla giunta: “Servono inoltre interventi urgenti e nuovi rispetto al sistema esistente: la Regione agisca immediatamente nell’ambito delle sue competenze, valutando anche di istituire degli ‘Alloggi sociali per anziani autosufficienti’ in grado di garantire tutela e protezione abitativa a persone anziane, a gestione pubblica, in cui possano essere accolte in forma temporanea o a tempo indeterminato, compatibilmente con le loro richieste, persone anziane autosufficienti, garantendo un’accoglienza caratterizzata da piccolo numero, fino a 12 ospiti, a prevalente impostazione domestica, familiare e abitativa in cui valorizzare la libera espressione delle autonomie, favorendo la socialità, l’arricchimento delle relazioni e operando per promuoverne salute e benessere”.