“Bonaccini e la sua Giunta non chiuderanno nessuno degli inceneritori attualmente attivi in Emilia-Romagna, è questa la verità. Nelle migliaia di pagine del nuovo Piano Rifiuti la parola ‘spegnimento’ non c’è, non esiste. Si parla solo genericamente di una possibile riduzione dei flussi dei rifiuti indifferenziati verso gli impianti di Ravenna e Piacenza, il che non significa affatto che questi due inceneritori verranno spenti”. Il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle torna all’attacco del nuovo Piano Rifiutiapprovato nei giorni scorsi dall’Assemblea Legislativa con i soli voti del Partito Democratico e in particolare sul numero degli inceneritori presenti in regione e sulle dichiarazioni di Bonaccini che qualche mese fa aveva promesso di spegnere se non tutti, alcuni degli impianti.
“Anche se il messaggio che la Giunta ha voluto far passare è quello che da qui al 2020 ci sarà la chiusura di almeno due inceneritori, sia nel Piano approvato che nelle loro comunicazione ufficiale questa certezza non c’è – spiega Gianluca Sassi, capogruppo regionale del M5S – Infatti anche nel comunicato stampa, rilasciato dalla Giunta subito dopo l’approvazione del Piano, si parla genericamente di ‘cessazione dei conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati in due degli otto impianti di incenerimento (Ravenna e Piacenza)’. In particolare per quello di Ravenna, il Piano prevede che nel 2019 non arriveranno più rifiuti indifferenziati ma solo quelli di una parte dei comuni della provincia. E gli altri che fine faranno?”.
“Se la chiusura fosse così scontata come Bonaccini e i suoi assessori ci vogliono far credere – aggiunge Andrea Bertani – perché non l’hanno scritto nero su bianco così come è stato fatto per le discariche? Tra gli obiettivi del Piano, infatti, al capitolo 9 è presente l’inequivocabile frase ‘progressiva chiusura delle discariche’ mentre non è presente nemmeno una parola su quella presunta degli inceneritori. Con un nostro emendamento avevamo chiesto di inserirlo ed esplicitarlo chiaramente nel testo ma già in Commissione la nostra proposta è stata bocciata. E così per quelli che loro chiamano termovalorizzatori, ma che per noi restano sempre e solo degli inceneritori in quanto producono cenere e scorie, si parla solo di un utilizzo residuale che non significa di certo spegnimento. Sempre che Bonaccini parli la nostra stessa lingua, ovvero l’italiano”.