La Regione faccia il suo dovere per tutelare il Parmigiano Reggiano, perché non si tratta solo di un formaggio antico ma di uno dei simboli più noti a livello internazionale dell’eccellenza agroalimentare del nostro territorio, praticamente un prodotto-ambasciatore: la richiesta arriva da Giulia Gibertoni che ha presentato un’interpellanza alla giunta regionale sul caso della scomparsa sull’etichetta del Grana Padano del lisozima, il conservante da maggio 2018 è stato classificato come semplice “coadiuvante tecnologico”.
“Questo provvedimento, assunto dal Ministero della Salute di un governo dimissionario due settimane prima dell’entrata in carica del governo attuale e su parere di un Consiglio Superiore di Sanità oggi azzerato, è oggettivamente un provvedimento che costituisce un regalo immotivato al Consorzio di tutela del Grana Padano a spese di quello di tutela del Parmigiano Reggiano – spiega Giulia Gibertoni – Di fatto con questo provvedimento si favorisce una concorrenza al ribasso e si demotivano i produttori migliori, oltre che apportare un grave danno a uno dei prodotti d’eccellenza del nostro territorio”.
Una delle principali differenze tra il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, infatti riguarda l’alimentazione delle bovine da latte: infatti per il Grana Padano Dop, oltre a foraggi freschi o affienati, è possibile l’impiego di foraggi insilati (principalmente insilato di mais, anche Ogm). L’utilizzo di insilati rende necessario l’impiego in lavorazione del lisozima (ammesso per un massimo di 2,5 grammi per 100 chili di latte), mentre per il Parmigiano Reggiano Dop l’utilizzo di insilati è espressamente vietato ed è dunque escluso l’utilizzo del lisozima nella sua lavorazione. “Ecco perché la nuova classificazione imposta dal Governo precedente rischia di creare un danno davvero rilevante. Per questo – conclude Giulia Gibertoni – esorto la Regione a fare il suo dovere schierandosi contro questa scelta e ad adoperarsi in tutte le sedi possibili per tutelare tutta la filiera del Parmigiano Reggiano che rappresenta un vero e proprio simbolo internazionale dell’altissima qualità agroalimentare del nostro territorio”.