“La Regione dica chiaramente se ‘L’Ospedale della Romagna’ è qualcosa di concreto oppure solo una fantasiosa boutade del sindaco di Cesena. In questi giorni stiamo assistendo solo ad un’altalena di dichiarazioni sui giornali, a cui hanno contribuito anche il Presidente della Commissione sanità (bocciando sostanzialmente l’ipotesi) ed il presidente Bonaccini con una battuta fra il criptico ed il possibilista. Anche perché nelle sede ufficiali, in primis la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, sembra regnare il silenzio e la Regione ha appena approvato interventi di ampliamento per 5 milioni proprio a favore del Bufalini”. È questa la richiesta di Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, rispettivamente consigliere regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, riguardo al dibattito sulla realizzazione di nuovo ospedale a Cesena.
“In questi giorni si stanno spendendo fiumi di parole su questo argomento senza che ci sia uno straccio di documento ufficiale che confermi o meno la volontà da parte della Regione di realizzare una nuova struttura sanitaria al posto del Bufalini – spiegano i due consiglieri del M5S – Anzi, nei mesi scorsi sono stati approvati proprio dalla Regione dei lavori di ampliamento delle strutture del Bufalini per un importo di 5 milioni di euro, senza contare che attualmente sono tanti i cantieri aperti all’interno dei reparti dell’ospedale e che prossimamente si dovranno iniziare i lavori di ampliamento del Pronto Soccorso e ristrutturazione dell’ala est del monoblocco con il trasferimento dell’UO di Gastroenterologia in una sede provvisoria. Quello che vogliamo capire è se questo tipo di investimenti hanno ancora un senso oppure no, anche perché a quanto ci risulta non è stato depositato nessun progetto o studio di fattibilità sulla costruzione di una nuova struttura”. Nella loro interrogazione i consiglieri regionali del M5S chiedono alla Giunta anche se sia a conoscenza del caso dello scambio epistolare tra l’assessore all’Urbanistica del Comune di Cesena, Orazio Moretti, e i dirigenti dell’Asl sul cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni di proprietà dell’Azienda Sanitaria in zona Villa Chiaviche.
“A prescindere se esita o meno un progetto di questo tipo, crediamo che nella creazione di eventuali strutture ospedaliere sia necessaria valutare in primis il recupero di immobili già esistenti, onde evitare ulteriore consumo di suolo – concludono Andrea Bertani e Raffaella Sensoli – magari avviando all’interno dei territori interessati, percorsi partecipativi volti a coinvolgere la popolazione locale sulla loro localizzazione e sul mantenimento delle strutture preesistenti. Non vorremmo che si ripetano esperienze fallimentari come quella che ha riguardato, e che purtroppo riguarda ancora adesso, l’ospedale di Cona”.