“Un conflitto di interessi grande come una casa e che ha permesso alle cooperative sociali, in cui ha ricoperto ruoli di vertice fino alla sua nomina in Giunta, di vincere a mani basse bandi e gare comunali”. È questa la denuncia di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali dell’Assemblea Legislativa, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta e che riguarda le attività di due cooperative sociali, Eucrante e Madonna della Carità, e i loro legami con Gloria Lisi, attuale vicesindaco ed assessore al Welfare del Comune di Rimini. “Fino all’inizio della sua esperienza in Giunta la Lisi ha ricoperto ruoli di vertice di entrambe queste cooperative che negli ultimi anni stanno ottenendo sempre più spazio, e risorse, dal Comune – spiega Raffaella Sensoli – Dal 15 aprile del 2010 al 16 giugno del 2011, infatti, la Lisi è stata (oltre che fondatrice e presidente) responsabile dei rapporti con gli Enti Pubblici di Eucrante, mentre per la coop Mandonna della Carità dal 2009 ha ricoperto il ruolo di responsabile della progettazione. Tutti incarichi e responsabilità che, guarda caso, coincidono con le deleghe che le sono state affidate in Comune e che di certo non hanno penalizzato l’ascesa delle due coop tra gli affidatari di servizi comunali”.
Le imprese cooperative nelle quali la vicesindaca ha rivestito ruoli di vertice fino a pochi giorni prima della sua nomina avrebbero ricevuto risorse consistenti dal Comune di Rimini, anche in associazione con altri enti (Ministero dell’Interno e Unione dei Comuni): Eucrante per circa 93.000 euro, la cooperativa Madonna della Carità oltre 850.000 euro (comprendendo anche le risorse ministeriali assegnate tramite il Comune, come nel caso degli interventi per i richiedenti asilo). Ma sono due in particolare le assegnazioni che sono finite nel mirino della consigliera regionale del M5S: quella ad Eucrante per il progetto “Accompagnamento nell’abitare”, e quella alla Madonna della Carità per “l’Assistente in famiglia”. “In entrambi i casi si tratta di gare che hanno visto la partecipazione di un unico soggetto, quello che poi si è aggiudicata la gara – aggiunge Raffaella Sensoli – Senza voler mettere in dubbio la correttezza della procedura, che non spetta a noi giudicare, crediamo però che sia quantomeno bizzarro che queste due coop, fino a poco tempo fa legate con il vicesindaco Lisi, siano state le uniche e sole non solo ad avere i requisiti necessari per l’aggiudicazione del bando ma anche a parteciparvi. Una situazione analoga a quanto accaduto a Ferrara con la cooperativa Camelot che è stata oggetto dell’attenzione dell’Autorità Anticorruzione”.
Per questo, per poter sgombrare il campo da qualsiasi tipo di dubbio Raffaella Sensoli, nella sua interrogazione, chiede alla Giunta di proporre al Consiglio delle autonomie locali (CAL) di individuare come soluzione impropria e come worst practice (peggiore pratica) l’assunzione di incarichi esecutivi da parte di chi, negli ultimi tre anni, ha ricoperto incarichi amministrativi di vertice nei soggetti economici possibili beneficiari delle attività specifiche dei singoli Assessorati. “Solo in questo modo si può cercare di mettere un freno al gigantesco conflitto di interesse che si è innescato anche a Rimini – conclude Raffaella Sensoli – Senza contare che, a nostro avviso, i servizi affidati a queste due cooperative potevano essere gestite o dal personale trasferito alla Regione dalla Provincia di Rimini”.