Lo smantellamento del sistema delle cooperative spurie ancora nel mirino della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Giulia Gibertoni. La consigliera ha presentato un’interpellanza per chiedere alla Giunta di integrare, a livello regionale, il protocollo di intesa nato per la creazione di un osservatorio della legalità, coinvolgendo soggetti che non sono presenti nell’intesa nazionale e cioè il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, i Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro dell’Emilia-Romagna, gli Ispettorati Territoriali del Lavoro dell’Emilia-Romagna, l’Agenzia regionale per il lavoro e l’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna.
“L’intesa- sottolinea la consigliera- prevede che si possa procedere in ogni momento a modifiche o integrazioni. Inoltre, a livello locale in Emilia-Romagna agiscono sul tema altre istituzioni che potrebbero collaborare per rendere maggiormente efficace l’azione prevista da tale protocollo, in particolare per estirpare il fenomeno delle coop spurie o improprie che violano le regole e sfruttano i lavoratori agendo fuori dalla legalità, anche a tutela delle tante cooperative sane”.
Dunque, Gibertoni interpella l’esecutivo regionale per sapere “se non ritenga opportuno integrare, a livello regionale, il Protocollo di Intesa per la creazione di un osservatorio della legalità, con i seguenti soggetti non presenti nell’Intesa nazionale: il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, i Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro dell’Emilia-Romagna, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, gli Ispettorati Territoriali del Lavoro dell’Emilia-Romagna, integrando così la partecipazione della Regione, che svolge funzioni di Osservatorio sulla cooperazione in Emilia-Romagna; infine, l’Agenzia regionale per il lavoro e l’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna”.
Inoltre, chiede alla Giunta “se non ritenga opportuno sostenere la redazione di un protocollo di intenti che, attraverso la condivisione degli obiettivi individuati e l’assunzione di comportamenti etici con tutte le categorie che a vario titolo interagiscono con il mondo cooperativo, a partire dai consulenti del lavoro e dalle organizzazioni cooperative, conduca alla costruzione di una robusta struttura di base che sia funzionale a espellere dal sistema produttivo ed economico regionale il fenomeno delle cosiddette cooperative spurie, cioè società formalmente costituite in forma giuridica cooperativa ma estranee ai principi e alle finalità della cooperazione”.