“La procedura seguita fin qui dal Comune di Modena per l’individuazione di un nuovo spazio per le Fonderie è lesiva dei diritti dei cittadini. Decidere di trasferire via Zarlati per il Navicello senza aver coinvolto gli amministratori e i cittadini dei comuni vicini è molto grave. Ecco perché chiediamo alla Regione di prendere una decisione netta su questo iter”.
È questa la richiesta di Giulia Gibertoni riguardo al progetto di trasferimento delle Fonderie cooperative di Modena che a gennaio 2022, ovvero quando scadrà l’attuale autorizzazione ambientale, lasceranno gli storici impianti di via Zarlati per trasferirsi, così come individuato dal Comune di Modena, nella zona del Navicello, sull’asse della Nonantolana.
“Troviamo francamente paradossale che l’amministrazione comunale di Nonantola abbia appreso la notizia dell’eventuale delocalizzazione dalla stampa e non da fonti istituzionali – spiega Giulia Gibertoni – Una decisione del genere, visto l’impatto che lo stabilimento in questi anni ha avuto tra i cittadini che vivono nei dintorni, doveva e deve avere il massimo della condivisione e della discussione possibile. Altrimenti il problema delle emissioni inquinanti, che per anni ha riguardato il quartiere della Madonnina a Modena, si sposterà solo di qualche chilometro, senza una benché minima soluzione”.
Nella sua interrogazione Giulia Gibertoni ricorda come il trasferimento al Navicello avrebbe comunque un impattato ambientale notevole visto che posizionerebbe il nuovo sito produttivo sottovento rispetto al termovalorizzatore già esistente, con delle ricadute sui suoi fumi e quindi con un ulteriore incremento degli inquinanti verso le località di Campazzo e Nonantola. “Particolarità che di fatto smentirebbe la procedura messa in atto dal Comune di Modena che, al contrario, avrebbe dovuto garantire un impatto ambientale minore. Ecco perché – conclude Giulia Gibertoni – crediamo che sia necessario che la Regione prenda una posizione sul caso, invitando il Comune a rivedere tutto il processo decisionale fin qui attuato. Il rischio, altissimo, è di ritrovarci tra qualche anno nella stessa e identica situazione di oggi, spostando solo i problemi legati alle Fonderie invece di risolverli”.