“L’episodio che ha visto una donna incinta aspettare per 40 minuti un elisoccorso che non è mai arrivato, per poi essere trasportata in ambulanza a Reggio Emilia, dimostra ancora una volta che le tanto decantate condizioni di sicurezza che hanno portato alla chiusura del Punto nascita a Castelnovo sono del tutto inesistenti, anzi. La decisione di chiudere la struttura, come abbiamo sempre sostenuto, non farà altro che moltiplicare casi di questo tipo e di conseguenza il fattore di rischio per le future madri e i loro bambini”. Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione riguardo al caso della donna incinta che è stata costretta ad aspettare, in preda a dolori lancinanti, 40 minuti su un’ambulanza perché l’elicottero che avrebbe dovuto trasportarla a Reggio Emilia non è mai arrivato.
“Quello che si è verificato sabato sera a Castelnovo è solo l’ultimo di un lungo elenco che riguarda donne incinte costrette ad attese molto lunghe o a viaggi a dir poco difficoltosi per poter raggiungere l’ospedale di Reggio Emilia, dopo la chiusura del Punto nascita locale – spiega Raffaella Sensoli – In questo caso la situazione è ancora più grave perché abbiamo scoperto che basta una semplice avaria a un elicottero per rendere il servizio totalmente inefficiente, nonostante la Giunta avesse presentato in pompa magna soltanto qualche mese fa il nuovo programma per le eliambulanze, con nuove aree per il decollo e nuovi mezzi. Programma che evidentemente è rimasto solo sulla carta facendo così aumentare il fattore di rischio soprattutto per le donne che vivono in zone disagiate e in procinto di partorire”. Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di ritornare sui suoi passi e disporre immediatamente la riapertura del Punto nascita di Castelnovo.
“Una decisione che dovrebbe essere presa proprio in virtù dello stesso principio che ha portato la Regione a chiudere il Punto nascite – conclude Raffaella Sensoli – Se il rispetto degli standard di sicurezza deve essere il fattore decisivo per mantenere aperta o meno una struttura sanitaria, non si può sostenere che lasciare una donna in balìa degli eventi in attesa di un elicottero che non arriverà mai, sia certamente più sicuro”.