“Non è vero che, come annunciato ai quattro venti dalla Regione, l’inceneritore di Piacenza andrà verso un suo progressivo spegnimento entro il 2020. La trasformazione in impianto di recupero di energia sancito ad ottobre del 2017 e, soprattutto, la decisione di collegare l’inceneritore alla rete di teleriscaldamento di Piacenza hanno di fatto svelato il bluff tentato da Bonaccini e dall’assessore Gazzolo quando si approvò il nuovo piano regionale dei rifiuti”. È quanto sostiene Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha depositato una interrogazione sull’inceneritore di Piacenza dopo che nei giorni scorsi l’impianto di Borgoforte era tornato al centro delle polemiche.
“Il Piano regionale di gestione dei rifiuti, analizzando lo scenario di gestione dei rifiuti indifferenziati al 2020 aveva previsto che a quella data non sarebbero stati più inviati rifiuti urbani all’impianto di incenerimento di Piacenza – spiega Andrea Bertani – Previsione tra l’altro confermata dalla dichiarazioni pubbliche sia del presidente Bonaccini che dell’assessore Gazzolo che avevano parlato chiaramente di un progressivo spegnimento degli inceneritori con particolare riferimento agli impianti di Ravenna e Piacenza. Niente di più falso visto che la recente autorizzazione che permetterà a Iren di bruciare rifiuti speciali decreterà la sopravvivenza sine die dell’inceneritore. Altro che chiusura”.
A sostegno di questa tesi il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle nella sua interrogazione cita anche la decisione di collegare l’impianto di Borgoforte alla rete di teleriscaldamento di Piacenza. “Se per davvero l’inceneritore è destinato ad essere spento non si capisce perché si decida di collegarlo al teleriscaldamento cittadino – aggiunge Andrea Bertani – Senza contare il fatto che questa scelta comporterà una capacità di incenerimento dell’impianto molto superiore a quella attuale per garantire livelli energetici importanti diminuendo sì i rifiuti urbani, ma aumentando i rifiuti speciali, magari da fuori regione”. Ecco perché nella sua interrogazione Andrea Bertani chiede alla Giunta, oltre di fornire tutti i dati aggiornati sull’impianto di Piacenza, anche di esprimersi una volta per tutte con chiarezza riguardo il futuro dell’inceneritore. “Entro due anni il camino di Borgoforte smetterà di fumare oppure no? – conclude Bertani – Bonaccini e l’assessore Gazzolo si assumano le proprie responsabilità senza trincerarsi dietro cavilli burocratici e false promesse”.