“L’idea di puntare sulla diga di Vetto rischia di essere una scusa per non affrontare una volta per tutte i problemi e rischi idrogeologici del corso dell’Enza. Quello che va ripensato è il sistema degli argini che non ha retto. Va ripensato in funzione delle nuove portate che ci aspettano visto il forte cambiamento climatico che purtroppo ci porterà davanti ad eventi metereologici molto più importanti rispetto al passato”. È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla situazione del rischio idrogeologico della valle dell’Enza colpita nei giorni scorsi da una violenta alluvione.
“Chi porta avanti l’ipotesi della diga come la soluzione migliore lo fa in modo strumentale e disinteressandosi totalmente del bene del territorio e dei cittadini che anche questa volta hanno pagato sulla loro pelle l’inadeguatezza degli strumenti di prevenzione messi in campo in questi anni – spiega Gianluca Sassi – Per questo quella della diga non può e non deve essere la soluzione ottimale per risolvere questo problema”.
“Abbiamo letto con un certo stupore le dichiarazioni dell’assessore Gazzolo che ha ammesso che qualcosa nel sistema dell’allerta non ha funzionato – aggiunge Elena Mazzoni, consigliera comunale M5S che siede nell’Unione dei Comuni della bassa reggiana – Non vorremmo che fosse un tentativo di scaricare ogni responsabilità sui sindaci quando invece spetta proprio alla Regione coordinare interventi di questo tipo e accertarsi che tutto segua l’iter prestabilito”.