“La Regione valuti l’opportunità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo per il crac Aeradria”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione sul caso del fallimento della società che gestiva l’aeroporto Fellini di Rimini per il quale la Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per 36 persone, tra cui ci sono anche il sindaco di Rimini e il presidente della Provincia.
“La chiusura dello scalo di Rimini dopo il fallimento del 2013 ha rappresentato un grave danno all’economia di tutta la provincia, in particolar modo per tutti quelli esercenti legati al commercio ed al turismo che hanno registrato un calo consistente del loro fatturato legato direttamente o indirettamente dalla chiusura dell’aeroporto – spiega Raffaella Sensoli – In più la Regione Emilia-Romagna ha finanziato il miglioramento, lo sviluppo e l’innovazione delle attività di informazione e accoglienza dell’aeroporto per diversi anni. Per questo crediamo che se le indagini della Procura dovessero essere confermate, con capi d’accusa per gli indagati che vanno dal falso in bilancio al ricorso fraudolento al credito, passando per l’abuso d’ufficio, la truffa aggravata ai danni dello Stato e l’associazione per delinquere, si delineerebbe una chiara situazione di gestione disastrosa di una risorsa pubblica che non può essere di certo sottovalutata”.
Per questo, nella sua interrogazione, la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta se non ritenga opportuno “costituirsi parte civile nei confronti di chi sarà rinviato a giudizio nell’ambito del procedimento per il fallimento Aeradria”. “Una situazione resa ancora più grave visto che tra gli indagati non ci sono solo organi di amministrazione ma anche rappresentanti delle istituzioni, come il sindaco di Rimini e il presidente della Provincia – conclude Sensoli – La Regione per anni ha puntato sulla qualificazione del territorio e dell’offerta turistica, in stretta collaborazione con gli Enti locali, attraverso l’attuazione di programmi articolati di intervento che hanno comportato investimenti importanti. Uno sforzo in parte reso nullo da chi si è occupato della gestione dell’aeroporto di Rimini, sia amministratori pubblici che privati. Se ci sarà un processo, quindi, la Regione non può non costituirsi parte civile, a prescindere dal colore politico o dalla carica rappresentata degli eventuali imputati”.