“Nonostante i convegni organizzati e le tante parole spese , sul tema della trasparenza la Regione Emilia-Romagna resta indietro anni luce ed assai più arretrata di altre Regioni. Dall’arrivo del FOIA niente è veramente cambiato tanto che anche i consiglieri regionali spesso si trovano davanti a continui ritardi e rinvii per entrare in possesso di atti che dovrebbero essere pubblici, figuriamoci cittadini o giornalisti interessati a un documento. Per questo, come abbiamo chiesto nel nostro progetto di legge depositato ormai mesi fa, la Regione oltre a pubblicare tutti i suoi atti dovrebbe provvedere a rendere trasparenti anche tutti quelli che riguardano le società partecipate, gli enti vigilati e le società controllate che in questo momento sul tema della trasparenza sono letteralmente opachi “. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’incontro che questa mattina si è svolto in Assemblea Legislativa sul FOIA, lo strumento attraverso il quale chiunque può accedere a documenti dell’amministrazione pubblica senza motivarne la richiesta.
“Come hanno confermato i dati diffusi durante il convegno dall’associazione Diritto di Sapere, le amministrazioni sono ancora molto restie ad attuare una vera trasparenza – spiega Silvia Piccinini – tra queste c’è sicuramente la Regione che per esempio pubblica le delibera di Giunta solo dall’agosto del 2016 e le determine dirigenziali solo da agosto di quest’anno, rinunciando però a rendere disponibile un archivio per gli anni passati, e non rende visibili gli ordini del giorno delle riunioni di Giunta o le circolari. Per non parlare poi delle società partecipate e gli enti vigilati (ad es. le ausl) che non seguono gli stessi standard regionali. Quello che il MoVimento 5 Stelle chiede, anche attraverso la presentazione di un apposito progetto di legge, è di permettere agli utenti quello che è anche un controllo civico, dal basso dei processi amministrativi. Un controllo nel senso nobile del termine. Valutare l’operato dell’amministrazione e controllare dal basso come vengono utilizzate le risorse pubbliche, avvicinando c così i cittadini alla politica, e alla partecipazione democratica alla vita di questo ente, oltre che garantire legalità e prevenire fenomeni corruttivi. Noi vogliamo una Regione che faccia della trasparenza un valore – conclude Silvia Piccinini- superando un approccio di mero adempimento normativo mantenuto fino ad oggi. E per farlo il FOIA può essere uno strumento utile ma non l’unico mezzo visto che basterebbe semplicemente rendere accessibili tutti i documenti senza impiegare mezzi e risorse per rispondere a richieste di accesso agli atti che a quel punto sarebbero superflue”.