Una selezione pubblica per dirigenti “esterni” che nasconde più di una stranezza. È quella al centro di una interrogazione della consigliera regionale del M5S, Silvia Piccinini, che riguarda la ricerca di 14 nuovi dirigenti che la Regione si appresta ad inserire nell’organigramma di otto direzioni generali a partire dal 1 febbraio del prossimo anno. “Come abbiamo già sottolineato in passato a nostro avviso si tratta di una selezione quantomeno anomala – spiega Silvia Piccinini – in primo luogo perché si è deciso di procedere solo sommariamente a una ricognizione interna per valutare se ci fossero le professionalità richieste tra il personale già in organico, e poi perché i criteri di valutazione sembrano essere tutti indirizzati a premiare chi già oggi siede su quelle poltrone. In pratica tutto sembra far pensare ad un rinnovo automatico mascherato da selezione pubblica”.
La delibera oggetto dell’interrogazione presentata dalla consigliera regionale del M5S è la 1522 del 2015 approvata lo scorso 12 ottobre dalla Giunta per assumere 14 persone che andranno ad occupare le poltrone in otto direzioni generali: si va dalla Cultura alla Sanità, passando per le Infrastrutture e l’Ambiente. “Per legittimare il ricorso a personale esterno, e quindi tagliare fuori il personale che è già in organico alla Regione, la delibera sostiene che la ricognizione preliminare è di fatto impraticabile visto che se anche un qualche dirigente fosse idoneo a coprire una delle posizioni richiamate, oggi coperte da esterne, comunque non potrebbe essere spostato dal proprio servizio – spiega Silvia Piccinini – In più nei criteri di valutazione si dà un peso preponderante (18 punti su 30) a chi ha già ricoperto l’incarico in Regione. Una discriminazione non solo per chi ha vinto un concorso di dirigente ma è in attesa da anni di un’assegnazione, ma anche per chi ha lavorato presso un’altra amministrazione regionale visto che l’utilizzo del singolare presuppone che si tratti esclusivamente della Regione Emilia-Romagna”.
Ma le stranezze non finiscono qui: per esempio c’è il caso di una posizione, quella che riguarda il Servizio Qualità urbana e Politiche Abitative, che non è stata prevista nella procedura selettiva nonostante solo pochi mesi prima la Giunta avesse richiesto una sua proroga. “Quella che un giorno è una figura di fondamentale importanza tanto da legittimare una proroga urgente dopo pochi mesi non lo è più. Chissà se su questa decisione incide il fatto che il dirigente in questione nel frattempo abbia trovato un altro incarico – si chiede Silvia Piccinini – Insomma a nostro avviso non sembra difficile immaginare oggi che i dirigenti individuati al termine di questa procedure selettiva saranno gli stessi oggi in carico a seguito di un susseguirsi di proroghe, incaricati negli anni precedenti, molto spesso per almeno un decennio e in alcuni casi per quasi due decenni. La Giunta ammetta che non sta facendo una selezione pubblica ma esclusivamente una stabilizzazione di fatto degli stessi dirigenti sempre nel medesimo ruolo”.