Inserimento automatico delle fasce di reddito nelle ricette elettroniche così da stanare i “furbetti del ticket” ed assicurare alle casse regionali risorse certe. È quanto propone Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, all’interno sia di una interrogazione alla Giunta che di una risoluzione che verrà discussa nelle prossime settimane dall’Assemblea Legislativa e che riguardano il sistema del pagamento del ticket da parte degli utenti del servizio sanitario regionale.
“Chi non è esente totalmente dal pagamento del ticket per il nostro sistema regionale deve autocertificare la propria fascia di reddito familiare – spiega Raffaella Sensoli – Dal 1° luglio è necessario che il cittadino verifichi sempre, al momento della prescrizione o comunque prima dell’erogazione della prestazione, che il proprio codice di fascia di reddito sia indicato nella ricetta e soprattutto che sia corretto. Una operazione che però non tutti effettuano con scrupolosità visto che, come confermato da notizie apparse sulla stampa di recente, il numero di chi per errore o volontariamente indica una fascia di reddito errata sta aumentando”.
Oggi l’indicazione della fascia di reddito avviene tramite un’autocertificazione che poi spetta alla aziende sanitarie controllare per verificare eventuali incongruenze. Una procedura spesso molto lunga che potrebbe essere evitata se la Regione, così come avviene in altre realtà, introducesse un meccanismo per inserire automaticamente nelle ricette elettroniche la fascia di reddito corrispondente a chi richiede la prestazione. “Si tratta semplicemente di acquisire questa informazione attraverso le banche dati dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, così come altre regioni stanno facendo già da tempo – aggiunge Raffaella Sensoli – in questo modo la percentuale di errore sarebbe davvero minima, lasciando la possibilità dell’autocertificazione solo a chi non consegnato né la dichiarazione dei redditi che quella ISEE”.
Per la consigliera regionale del M5S così si sgraverebbero i cittadini di una responsabilità importante e al tempo stesso si potrebbero assicurare maggiori certezze al sistema, risparmi di spesa generati dai controlli non più necessari e maggiori entrate determinate dall’esatta individuazione delle fasce di reddito. “Ogni anno le Regioni incassano dal pagamento dei ticket qualcosa come 3 miliardi di euro, una cifra non da poco se si pensa che il Fondo Sanitario si aggira attorno ai 110 miliardi – conclude Raffaella Sensoli – Una cifra che a nostro avviso potrebbe sicuramente aumentare se non vi fossero tanti contribuenti che si dichiarano esenti senza averne diritto oppure si collocano in una fascia di reddito che non è quella esatta. La compilazione automatica che proponiamo va proprio in questa direzione, la Giunta ne prenda atto”.