“L’ok del Consiglio dei Ministri alla realizzazione definitiva della Complanarina è un atto molto grave perché di fatto scavalca e ignora un vincolo chiaro sancito dalla Soprintendenza. Il tutto nel silenzio assordante della Regione e dell’assessore Donini a cui però chiederemo conto mercoledì in aula quando dovrà essere data risposta alla mia interpellanza su questo ennesimo scempio urbanistico”. Questo il commento di Giulia Gibertoni alla notizia dell’ok definitivo alla realizzazione del prolungamento della corsia sud della tangenziale di Modena, nel tratto compreso fra lo svincolo sulla statale 12 presso il Cantone di Mugnano e il casello autostradale di Modena Sud, arrivato ieri dal Consiglio dei Ministri. “Si tratta di un via libera che non fa altro che spandere altro asfalto in una zona dove in ben due occasioni si era precisato l’impossibilità a modificare un’area soggetta a vincolo – spiega Giulia Gibertoni – Oggi invece la realtà viene ribaltata arrivando addirittura a dire che è lecito non rispettare quel vincolo. Davvero incredibile”.
Nell’interpellanza presentata nei mesi scorsi, e che sarà discussa martedì 14 novembre in aula, Giulia Gibertoni ricordava come già all’epoca della costruzione della quarta corsia della A1, si era evidenziato come il bene tutelato di Villa Lonardi non avrebbe potuto ulteriormente essere danneggiato. Su questa linea, nella seduta della Conferenza dei servizi del 28 gennaio 2016 il rappresentante della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Mibact espresse parere negativo al progetto della Complanarina in quanto “l’intervento andrebbe a tagliare, con una riduzione non ammissibile nell’area tutelata, una porzione della villa nella parte sud-ovest”. Concetto poi ribadito successivamente in un’altra seduta della Conferenza dei servizi del 22 marzo 2016, nella quale il rappresentante della stessa Soprintendenza confermò il precedente parere negativo anche sulla soluzione ‘riduttiva’ presentata rispetto all’interferenza con Villa Lonardi, rilevando che il tracciato stradale permarrebbe tra l’altro nella stessa posizione del progetto valutato in precedenza.
“L’impatto paesaggistico dell’opera c’è e resta tale e quale – conclude Giulia Gibertoni – Per questo ci sembra paradossale che il Consiglio dei Ministri lo abbia ignorato ancora una volta scavalcando e sovrapponendosi alla Sovrintendenza. Visto che si parla così tanto di autonomia in Regione, l’assessore Donini cosa ha da dire rispetto a questo caso? Proprio la Regione aveva subordinato l’anno scorso il suo assenso alle autorizzazioni paesaggistiche, e ora non parla più, facendosi scavalcare da provvedimenti centralistici? La verità è che su questo progetto non è mai stata fatta una valutazione seria di una reale alternativa all’attuale tracciato. E proprio questo avrebbe dovuto caldeggiare la Regione: un tracciato alternativo ora è la soluzione che potrebbe di fatto accontentare tutti senza la necessità di veder realizzato l’ennesimo scempio urbanistico targato PD”.