“La Regione valuti l’ipotesi di una riattivazione della linea ferroviaria che una volta collegava Rimini a San Marino. Quella che oggi è di fatto una ferrovia fantasma potrebbe tornare ad essere un importante collegamento che può essere un volano anche per il turismo”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S che, assieme al collega Andrea Bertani, ha presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta di prendere in considerazione una possibile riattivazione del collegamento ferroviario tra Rimini e la Repubblica di San Marino, linea interrotta dall’immediato dopoguerra.
“Ad oggi questo collegamento è di fatto una linea fantasma visto che è ferma da decenni ma non è stata inserita nella lista delle ferrovie dismesse – spiega Raffaella Sensoli – Lungo il tracciato originario sono stati rimossi i binari ed il percorso è di fatto impraticabile. Crediamo però che valga la pena approfondire l’ipotesi di un suo riutilizzo, che non deve essere necessariamente legato al trasporto ferroviario, ma che potrebbe essere orientato alla realizzazione, per esempio, di un collegamento ciclopedonale o di altro genere”.
Sull’area esistono dei vincoli derivanti da un trattato internazionale tra la Repubblica di San Marino e l’Italia che renderebbe impraticabile una eventuale alienazione da parte del Comune di Rimini. Per questo i consiglieri regionali del M5S chiedono alla Giunta “il quadro dei vincoli e delle concessioni in essere, con particolare riferimento ai limiti sussistenti nel rapporto con il Comune di Rimini e se siano state prese in esame ipotesi di riattivazione del collegamento, anche con tracciati diversi da quello originario ed eventualmente con modalità differenti da quelle di carattere strettamente ferroviario e se siano state ipotizzate soluzioni alternative, sostenibili e di utilità pubblica o sociale per il suolo, il sedime e le strutture dell’originario tracciato ferroviario, eventualmente non utilizzabili per la riattivazione della linea”. “Crediamo valga la pena fare tutte le verifiche del caso su questo tema – concludono Bertani e Sensoli – anche perché permetterebbe di risolvere una volta per tutte il caso di un collegamento ferroviario da anni sospeso in un limbo”.