Sbarca in Regione il caso del bike sharing “fantasma” a Rimini. Dopo i sopralluoghi dell’associazione Grilli Pensanti di Rimini, che hanno evidenziato gravi lacune del progetto “Mi muovo in bici”, la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle Raffaella Sensoli ha presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta le ragioni della totale inadeguatezza di questo servizio finanziato anche con fondi regionali.
“Ad oggi solo 4 delle 9 postazioni attive a Rimini sono funzionanti – spiega Raffaella Sensoli – Alcune biciclette sono di fatto inutilizzabili, con ruote sgonfie, bucate, e addirittura senza sella. In più dalle rastrelliere in moltissimi casi mancano proprio le bici a causa del mancato ricollocamento dopo l’utilizzo. Una situazione molto grave che di fatto pregiudica l’efficacia di un progetto di mobilità sostenibile molto importante per una città come Rimini”.
Il progetto originario, infatti, prevedrebbe la presenza di 9 ciclostazioni, 97 colonnine di posteggio e 91 biciclette dislocate in vari punti della città: dalla stazione dei treni al mercato coperto, passando per Piazzale Kennedy e il Castello Malatestiano. “Una presenza solo teorica visto che da quanto ha dimostrato l’associazione Grilli Pensanti di fatto il servizio è quasi del tutto assente – aggiunge Raffaella Sensoli – A questo punto vorremmo capire se di fronte a questa situazione negli anni si è continuato a pagare il gestore, arrecando così un danno non solo economico ma anche d’immagine alla stessa città”.
Ecco perché nella sua interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle ha chiesto alla Regione di fare chiarezza sui costi del progetto di bike sharing, sull’affidamento del bando e soprattutto sugli eventuali controlli effettuati sulla qualità del servizio offerto.
“Crediamo che sia doveroso capire il perché questo servizio oggi sia di fatto inutilizzabile. Rimini è una delle città con più sforamenti dei livelli di smog. Ogni anno già nei primi 2 mesi raggiungiamo e oltrepassiamo il limite massimo di superamenti consentiti per legge. E quando un servizio può veramente essere utile alla mobilità cittadina lo si lascia al degrado. Il nostro sindaco si fa tanto vanto delle piste ciclabili (“soppalcate” o meno che siano) create dalla sua amministrazione, ma non fa nulla perché vi sia un aumento del loro utilizzo” conclude Raffaella Sensoli.