“A quasi tre mesi dal concerto di Vasco Rossi a Modena non è ancora possibile capire quale sia la cifra esatta spesa dalla sanità regionale per sobbarcarsi la spesa sanitaria dell’evento. Su quest’argomento persiste ancora la confusione più totale, con un balletto di cifre a dir poco paradossale che nemmeno l’assessore Venturi oggi in Commissione è riuscito a risolvere. L’unica certezza è che, per dei costi che dovevano essere totalmente a carico degli organizzatori del concerto, si siano spesi invece più di 270mila euro di soldi pubblici”. È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questa mattina la Giunta, con l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, ha risposto in Commissione alla sua interrogazione riguardo ai costi sanitari a carico delle casse regionali riguardo al concerto di Vasco Rossi che si è tenuto a Modena lo scorso 1^ luglio.
“Leggendo una delibera firmata dal direttore generale Annichiarico lo scorso 25 luglio, avevamo scoperto che il Piano sanitario per Modena Park era costato quasi 500mila euro, dei quali solo una minima parte a carico degli organizzatori, ovvero 65mila euro. Tutto il resto era stato messo a bilancio sia dell’Azienda USL che del Policlinico – spiega Giulia Gibertoni – Oggi dalle parole dell’assessore Venturi abbiamo appreso che la cifra contenuta nella delibera di luglio era sballata visto che i costi complessivi del Piano si sono attestati a quota 336.871,84 euro così ripartiti: 182.213,74 a carico dell’AUSL, 89.655,10 per il Policlinico, 65mila per gli organizzatori del concerto. Cifre che però non contribuiscono a dissipare i nostri dubbi visto che non si capisce non solo come sia possibile che il Policlinico abbia in un primo momento previsto una spesa di 243mila euro ma soprattutto come abbia fatto l’AUSL a mettere nero su bianco in una delibera redatta a quasi un mese dalla fine del concerto una cifra a consuntivo, e poi affermare di averne spesa un’altra (182mila invece che 247mila). L’unica cifra che non è cambiata è quella a carico degli organizzatori del concerto, che a nostro avviso avrebbero dovuto sobbarcarsi l’intero costo del Piano sanitario, e che invece hanno pagato solo 65mila euro, il 23% del totale, a fronte di, a quanto si sa, più di 30 milioni di ricavi. In questo modo le casse della sanità regionale, che dovrebbero servire a garantire l’assistenza e la cura dei cittadini, hanno dovuto far fronte a un evento che, seppur molto importante, resta pur sempre privato e molto redditizio per i suoi organizzatori”.
“In più – conclude Giulia Gibertoni – non capiamo perché a ormai tre mesi dalla fine del concerto la Regione non abbia la minima idea di quale sia stato il costo sociale scaturito da Modena Park né abbia una analisi dettagliata dei costi complessivi, oltre a quelli del piano sanitario, sostenuti dalla collettività. Un particolare che dalle parole pronunciate dall’assessore Venturi oggi in Commissione sembra non interessare più di tanto la Giunta”.