“Come dimostra il caso delle Fonderie di Modena crediamo che sia arrivato il momento che la Regione si doti di un apposito regolamento che disciplini le emissioni odorigene sul territorio. Non è possibile che ad oggi non ci sia una regolamentazione precisa in materia e che gli interventi vengano fatti solo dopo l’interessamento dei cittadini esasperati per i disagi subiti dalla convivenza con i cattivi odori”.
È questa la proposta di Giulia Gibertoni contenuta in una risoluzione che verrà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa e che punta i riflettori sui disagi denunciati dai cittadini costretti a convivere con i “cattivi odori” sprigionati da impianti industriali dislocati sul nostro territorio.
“Le attuali norme non prevedono valori di riferimento o limiti per le emissioni odorigene, né tantomeno soglie in base alle quali poter definire significativa o meno una problematica legata appunto agli odori – spiega Giulia Gibertoni – Questa mancanza è stata una delle ragioni che ha amplificato ancor di più i disagi denunciati dai cittadini costretti a vivere in zone interessate da questi fenomeni. Uno dei casi più eclatanti è certamente quello delle Fonderie di Modena dove solo recentemente è stato messo a punto un piano per l’abbattimento degli odori e delle sostanze maggiormente inquinanti. La Regione Emilia-Romagna non ha attualmente una specifica regolamentazione in materia mentre queste esistono in altre regioni quali ad esempio in Lombardia, Puglia e Friuli Venezia Giulia, dove tutte si caratterizzano per il coinvolgimento attivo del pubblico interessato, valorizzando la partecipazione dei cittadini”.
Ecco perché nella sua risoluzione Giulia Gibertoni chiede alla Giunta di valutare l’adozione di “un apposito regolamento che disciplini le emissioni nel territorio emiliano-romagnolo e che preveda delle linee-guida operative per la caratterizzazione delle emissioni odorigene, per il loro confinamento, sistemi di depurazione, oltre a linee-guida operative per lo svolgimento di una strategia di valutazione della percezione del disturbo olfattivo da parte della popolazione residente, mettendo in primo piano il cittadino e il suo benessere”.