“Sull’interruzione del confronto democratico in Valsamoggia la Regione continua a fare lo spettatore pagante, limitandosi a dire che interverrà solo quando il Comune richiederà un intervento formale. Quindi un corto circuito. A meno che il sindaco Ruscigno non alzi il telefono e descriva nel dettaglio quello che sta succedendo nel suo Comune dove le opposizioni da mesi non partecipano più alle sedute del Consiglio comunale. Solo così forse la Regione si deciderà ad intervenire su quella che è stata la prima fusione tra Comuni in Emilia-Romagna e che si sta dimostrando un fallimento ormai su tutti i fronti”.
Questo è quanto chiede Giulia Gibertoni dopo che oggi pomeriggio l’assessore Emma Petitti ha risposto in Commissione a una interrogazione presentata sulla situazione del Comune di Valsamoggia, in particolare sulla scelta da parte delle opposizioni di non partecipare da mesi alle sedute del Consiglio comunale in segno di protesta contro il vuoto democratico portato avanti dalla maggioranza a guida PD.
“La Regione non può continuare a far finta di non vedere quello che sta succedendo, trincerandosi dietro il principio dell’autogoverno di quel Comune – spiega Giulia Gibertoni – Noi crediamo che la situazione del Comune di Valsamoggia sia eloquente e che si debba partire dal fatto che la fusione, partita malissimo, non ha funzionato. Non si possono abbandonare le opposizioni al loro destino, lasciando che ci sia una negoziazione al ribasso con la maggioranza per veder riconosciuti diritti che dovrebbero essere alla base del confronto democratico. Per questo, visto che l’assessore Petitti ha ribadito oggi in Commissione che la Regione non intende far niente fino a quando non sarà il Comune a chiedere un suo intervento, invitiamo il sindaco Ruscigno ad attivarsi al più presto”.