“Nella carceri dell’Emilia-Romagna serve nuovo personale. Il problema ormai cronico del sovraffollamento di queste strutture non può gravare esclusivamente sulle spalle della polizia penitenziaria per cui, tra l’altro, dovrebbero essere garantiti anche dei corsi di formazione ad hoc in relazione alla presenza sempre crescente di persone delle più disparate nazionalità”. È questa la richiesta di Giulia Gibertoni contenuta in una interrogazione rivolta alla Giunta sul problema della carenza di personale all’interno degli istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna.
“Come hanno denunciato i sindacati, ad oggi mancano almeno 550 agenti di polizia penitenziaria – spiega Giulia Gibertoni – La grave e permanente carenza di personale, oltre alle carenze strutturali degli edifici, inficia di fatto la piena garanzia dell’ordine, della sicurezza e della disciplina all’interno delle carceri, oltre ad aggrava lo stress del personale in una fase storica in cui devono peraltro vigilare sull’insorgere di fenomeni di radicalizzazione. Il carico di lavoro degli operatori di polizia penitenziaria è diventato sempre più gravoso visto che sono chiamati a far fronte alle esigenze di ordine, sicurezza e trattamento che scaturiscono da un universo penitenziario fortemente condizionato dalla diversificazione culturale, etnica e sociale, in cui le problematiche detentive si riflettono direttamente sulle condizioni lavorative del personale”. Per questo nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede, oltre che avviare con il Governo un piano di assunzioni ulteriori rispetto a quanto già in programma (circa 300 unità) anche l’avvio di un percorso formativo straordinario a favore del personale di polizia penitenziariache tenga conto proprio del “nuovo” contesto in cui queste persone si trovano ad operare. “È una priorità che non è più possibile rimandare – conclude Giulia Gibertoni – La Regione si muova”.