Regolamentare la gestione degli impianti sportivi, i contratti e le condizioni di lavoro degli addetti. L’Assemblea Legislativa ha approvato un ordine del giorno presentato da Giulia Gibertoni che impegna la Giunta a proporre nelle sedi di confronto Stato-Regioni il tema dell’esigenza della definizione di una disciplina legislativa organica e specifica che riguarda l’attività sportiva professionistica, in particolare per le condizioni di lavoro degli addetti. “Secondo uno studio recente della Nidil-Cgil, l’85% di chi lavora in un impianto sportivo ha un contratto flessibile, se non proprio in nero. Il che dipinge il mondo dello sport, anche regionali, come un luogo dominato dal sommerso, sottopagato, precario, dove non ci sono diritti, né malattia, né maternità e soprattutto nessuna assicurazione – spiega Giulia Gibertoni – Per questo crediamo che sia assolutamente necessario riuscire ad intervenire su questo tema. Non è più tollerabile che chi aiuta gli altri a fare sport abbia un contratto che risale al 1981, che demanda alle singole Federazioni sportive la sua applicazione. Questo significa che esiste un popolo di invisibili che lavorano quotidianamente in palestre, piscine, circoli sportivi e campetti da calcio che il contratto non sanno nemmeno cosa sia”.
Per questo Giulia Gibertoni ha presentato un ordine del giorno, approvato dall’Assemblea Legislativa, che impegna la Giunta a chiedere al Governo di introdurre una legislazione che tuteli le condizioni di lavoro dei addetti di questo settore. “Crediamo che Bonaccini possa utilizzare questa nostra idea per proporre finalmente al Governo un intervento organico su questo tema – conclude Giulia Gibertoni – Per troppo tempo si è voluto chiudere gli occhi davanti a una realtà che tutti conoscono ma che ognuno fa finta di non vedere. È arrivato il momento di cambiare rotta e siamo orgogliosi di essere riusciti con il nostro lavoro ad aver raggiunto questo primo e importantissimo risultato”. La Regione grazie all’approvazione di questo ordine del giorno si conforma e riconosce la validità la Carta dei diritti universali del lavoro, anche nello sport.