“Ieri il Consiglio dell’Unione delle Terre d’Acqua ha approvato l’ultimo rendiconto per il 2016 a dir poco surreale con un avanzo di quasi 2 milioni di euro. Soldi che l’Unione ha chiesto ai Comuni e che poi non è riuscita a spendere. A questo punto non sono solo Bassi e Priolo a doversi dimettere. La stessa sorte dovrebbe riguardare anche tutti gli altri sindaci per manifesta incapacità”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’approvazione del rendiconto dell’Unione per l’anno 2016 che ha chiuso con un avanzo di 1.911.270,41.
“Si tratta di un risultato solo all’apparenza virtuoso – spiega Silvia Piccinini – Una gestione oculata non può certo chiudere in disavanzo, ma nemmeno con un avanzo a sei zeri. Quello approvato ieri sera dimostra la totale incapacità dei nostri amministratori di utilizzare al meglio le risorse disponibili. In pratica si è chiesto ai Comuni dell’Unione risorse superiori alle reali necessità, creando difficoltà enormi alle amministrazioni locali. E di questo dovrebbe risponderne il sindaco di Calderara Priolo, insieme al sindaco di San Giovanni in Persiceto che oggi ricopre al suo posto la carica di assessore al bilancio dell’Unione. A questo punto quello che chiediamo è che questi soldi ritornino ai Comuni sotto forma di investimenti. Non c’è altra soluzione”.
La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle torna poi sulle dimissioni del presidente Bassi e di Irene Priolo. “Dimissioni che, alla luce di quanto è accaduto sul rendiconto 2016 dimostrano come l’Unione sia in mano a sindaci che per i loro giochi di potere mettono da parte quello che dovrebbe essere il loro compito primario, ovvero lavorare per il bene dei cittadini – conclude Silvia Piccinini – Per questo chiediamo che, data la gestione assolutamente anti-economica, dell’Unione negli ultimi anni tutti i sindaci facciano un passo indietro”.