“Il sequestro di un immobile a Castelnovo Monti è la dimostrazione come in questi anni le organizzazioni criminali, in primis la ‘ndrangheta, abbiano poggiato le loro radici anche in Emilia-Romagna. Per questo crediamo che sia necessario capire quali sono stati i rapporti e gli intrecci con la società civile che hanno portato a questo sequestro”.
È questa la richiesta di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle all’indomani della maxi operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 68 persone e legata anche alla gestione del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto e del gioco d’azzardo. All’interno di questa inchiesta è stato disposto il sequestro di beni ed imprese riconducibili agli indagati per un valore complessivo di 84 milioni di euro e che ha portato i sigilli anche ad un immobile che si trova nel comune di Castelnovo ne’ Monti.
“Si tratta di un episodio inquietante e che conferma quanto noi sosteniamo da tempo, ovvero che le organizzazioni criminali ormai hanno radicato i loro interessi anche nella nostra terra – aggiunge Gianluca Sassi – Per questo crediamo sia indispensabile ormai per le nostre istituzioni finirla di tenere la testa sotto la sabbia e far finta che nulla stia succedendo. Parlare di anticorpi non basta più, serve un sistema efficace di contrasto agli interessi che la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta hanno in questi anni messo al centro del loro giro d’affari, primo tra tutti il gioco d’azzardo che il MoVimento 5 Stelle in Regione, nei Comuni e in Parlamento sta cercando in tutti i modi di limitare ma che PD e Governo continuano a difendere cercando di limitare gli effetti delle norme sull’orario di apertura delle sale slot e la distanza dai luoghi sensibili come scuole e ospedali”.