“La bozza di accordo presentata dal Governo ieri in Conferenza Stato-Regioni sull’azzardo è irricevibile. Per questo ci aspettiamo che Bonaccini, a cui l’Assemblea Legislativa ha dato nelle scorse settimane un mandato chiaro, già oggi si dica contrario. Sarebbe gravissimo se firmasse un documento dove si prevede che le sale slot possano aprire a 151 metri da una scuola quando invece in Emilia-Romagna la distanza necessaria è quella di 500 metri”. È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla bozza di accordo sul gioco d’azzardo depositata ieri dal sottosegretario Baretta.
“Se Bonaccini firmasse questo accordo senza pretendere di più, cioè piena autonomia e più garanzie e vincoli, il potere giù oggi debole dei sindaci e degli enti locali si ridurrebbe a una sostanziale beffa – spiega Andrea Bertani – Le distanze e la definizione dei luoghi sensibili sono prerogative dei sindaci che non possono essere svendute e per questo ci attendiamo che Bonaccini, assieme alle altre Regioni, facciano muro contro la proposta del Governo che, tra l’altro, non prevede nessun limite all’apertura delle sale slot per esempio dagli ospedali o centri anziani. Bonaccini aveva un preciso incarico dettato dalla risoluzione del MoVimento 5 Stelle approvata all’unanimità in Commissione solo qualche settimane fa. È incredibile inoltre come la delibera che definisce l’applicazione del distanziometro dai luoghi sensibili in Emilia-Romagna, si sia persa nei meandri della regione. La delibera doveva essere emanata entro gennaio di quest’anno, non vorremmo che anche qui si stesse giocando il pericoloso gioco del rinvio per accontentare qualcuno e indebolire il potere dei sindaci”.
“Le nuove regole presentate ieri servono solo a prendere tempo e a delegittimare le Regioni e i Comuni – conclude Bertani – Baretta ben sa che presto ci saranno nuove elezioni e dunque è inutile costruire un percorso che certamente poi dovrà realizzare il nuovo governo. E se dovesse toccare al Movimento 5 Stelle di certo questi accordi pro-lobby non avranno più motivo di esistere”.