“Visto che il sistema per le rilevazioni degli illeciti interni di cui la Regione si è dotata ha fatto registrare un sostanziale flop negli ultimi anni, forse sarebbe il caso che la Giunta pensi ad utilizzare uno strumento finalmente efficace anche alla luce di quanto accaduto all’IBC”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione riguardo al cosiddetto wistleblowing, ovvero il sistema che permette a un dipendente di segnalare una possibile attività illecita all’interno del proprio luogo di lavoro.
“Dall’ultimo Piano triennale di prevenzione della corruzione approvato lo scorso gennaio si spiega come negli ultimi tre anni le segnalazioni arrivate siano state appena 8, un sostanziale flop – spiega Andrea Bertani – Addirittura nella relazione del 2015 si mette nero su bianco l’inefficacia di questo strumento che, nonostante la garanzia dell’anonimato, non è riuscito a conquistare la fiducia dei dipendenti. Il whistleblowing ci piace, vogliamo che l’utilizzo sia effettivo, non solo a parole, e se non si riesce a costruire una fiducia di fondo e non si verifica cosa c’è che non lo fa funzionare, significa che lo si utilizza solo come spot e niente più”.
Le maggiori criticità riguardano, per esempio, la figura del Responsabile della prevenzione della corruzione (RPC) a cui dovrebbero essere indirizzate le segnalazioni che altro non è che un dirigente regionale che “evidentemente non è percepito come un soggetto con adeguate caratteristiche di terzietà ed imparzialità tali da assicurare una adeguata protezione in caso di esposizione con una denuncia interna – aggiunge Andrea Bertani – Per questo visto il sostanziale flop di questo strumento crediamo sia necessario che la Giunta cominci a pensare ad uno strumento realmente efficace nella rilevazione degli illeciti in grado magare di prevenire scandali come quelli successi all’interno di IBC”. Nella sua interrogazione, infatti, il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Giunta se le 8 segnalazioni arrivate attraverso il wistleblowing abbiano riguardato anche l’Istituto dei Beni Culturali finito nella bufera in queste settimane per il caso dei presunti furbetti del cartellino.