a“Il vero scandalo che riguarda l’IBC è che nonostante la bufera che si è scatenata in questi giorni sembra che non ci sia nessuna reale volontà di riformare radicalmente un ente che in questi anni ha certificato la sua totale inutilità. Quello che una volta era un istituto di eccellenza per le politiche culturali e per la tutela del paesaggio è stato trasformato in semplice bancomat a servizio degli enti locali e, data la competenza dell’IBC sul territorio, ci sorprende che oggi in Commissione mancasse proprio l’assessore Donini che invece sul tema avrebbe avuto molto da dire, come rilevato anche dal suo collega di giunta Mezzetti”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo all’audizione che si è svolta oggi pomeriggio in Assemblea Legislativa dei vertici dell’Istituto Beni Culturali.
“Già due anni fa, intervenendo in aula, avevo sollevato il caso della deriva di questo ente che le varie amministrazioni che si sono succedute negli anni hanno relegato a un ruolo di assoluta marginalità. Serviva una riforma radicale che però in questi anni non è mai arrivata e che molto probabilmente non arriverà nemmeno adesso – spiega Giulia Gibertoni – Dalle parole del direttore Zucchini oggi abbiamo avuto la conferma che in realtà non c’è nessuna volontà di rivedere quel sistema di governance che invece dovrebbe essere il primo aspetto da mettere in discussione in tutta questa vicenda. Non lo dice solo il MoVimento 5 Stelle ma lo aveva detto anche il famoso rapporto Vassallo che nell’ottobre del 2015 mise nero su bianco la necessità di una riforma del controllo di gestione di tutti gli enti regionali, IBC compreso, attuando quel principio di rotazione dei vertici che però non è mai stato attuato e che ha portato inesorabilmente alla creazione di una sostanziale anarchia anche dei rapporti di lavoro. A questo punto però avevamo pensato che si andasse per davvero verso una riforma radicale di questo istituto, delle sue funzioni e della sua governance, ma le parole del direttore generale di fatto smentiscono questa ipotesi visto che durante l’audizione in Commissione non si è mai voluto mettere in discussione quanto fatto fino a questo momento.”
“Noi crediamo che serva un vero e reale cambio di passo, una riforma organica che parta dalle competenze dell’istituto e finisca al sistema di controllo dei lavori. L’impressione però – conclude Giulia Gibertoni – è che invece PD e Giunta aspettino solo che passi la bufera mediatica per poi non cambiare nulla”.