Stasera Striscia la Notizia consegnerà il Tapiro d’oro al presidente Bonaccini sul caso dei presunti furbetti del cartellino all’Istituto Beni Culturali di Bologna, ente che dipende direttamente dalla Regione. Certo è che, se verrà confermato quanto trapelato in questi giorni, pretenderemo che chi ha sbagliato paghi, a tutti i livelli. Non è credibile, infatti, che per far venire a galla questa storia ci siano volute le telecamere di Striscia. Evidentemente chi doveva controllare in tutto questo tempo non lo ha fatto oppure ha chiuso un occhio (forse anche tutti e due). E di certo non aiuta il fatto che, come denunciamo da tempo, a guidare certe strutture in Regione ci siano da decenni sempre gli stessi dirigenti, in barba alla normativa sull’anticorruzione.
Per questo crediamo sia inutile che Bonaccini cerchi di ribaltare il tavolo cercando di mischiare le carte, cercando di apparire davanti a TV e giornali come la parte lesa di questa storia. Le responsabilità politiche (come testimonia la consegna del Tapiro nelle sue mani) sono esclusivamente sue.
Poi c’è anche un’altra considerazione da fare sul concetto di “sobrietà” richiamato più volte da Bonaccini in questi giorni: forse il nostro presidente ha già dimenticato, o vorrebbe farlo, lo scandalo Apt che come Movimento 5 Stelle abbiamo portato alla luce e denunciato lo scorso anno. Non ci ricordiamo di conferenze stampa convocate in fretta e furia quando si scoprì che venivano ospitati giornalisti in alberghi a 5 stelle a spese della Regione. Dov’era finita la tanto sbandierata “sobrietà” quando si pagavano 850 euro per weekend natalizi a Rimini in una suite di lusso a un direttore generale della Rai con tanto di famiglia al seguito? Anche in quel caso avremmo apprezzato la stessa indignazione di Bonaccini che, guarda caso però, non è arrivata e che invece vedremo stasera. Ovviamente a favor di telecamere.
Raffaella Sensoli, portavoce M5S Emilia-Romagna