“Sostenendo che a Torre del Moro si faranno solo degli studi nel sottosuolo la giunta Bonaccini dice l’ennesima inesattezza visto che tutti sanno che il permesso ottenuto da Po Valley è ovviamente finalizzato alla ricerca e estrazione di metano o addirittura di greggio. La verità è che la giunta Bonaccini, dando il via libera indiscriminato ad ogni trivella, ha gettato all’ortiche il principio di precauzione che invece secondo noi dovrebbe essere sempre rispettato”.
È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dopo che questa mattina l’assessore Palma Costi ha risposto a una interrogazione riguardo alla concessione relativa alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in un’area compresa nei territori comunali di Forlì, Bertinoro, Cesena, Forlimpopoli, e Meldola.
“L’Emilia-Romagna è la groviera d’Italia visto che siamo i primi sia per numero di concessioni di coltivazioni sia in terraferma che nel sottosuolo marino di idrocarburi liquidi e gassosi, sia per permessi di ricerca – spiega Andrea Bertani – A questo non proprio invidiabile primato si aggiunge anche il fatto che da quando è entrata in carica la giunta Bonaccini ha già concesso 7 volte la propria intesa a progetti di sfruttamento del sottosuolo, mentre sono in corso di valutazione altri 13 progetti dello stesso tipo. Numeri che dovrebbero far riflettere e magari suggerire un’inversione di tendenza visto anche quello che è stato dichiarato nel nuovo Piano energetico approvato solo qualche settimana fa. Bisogna avere il coraggio di dire che questo tipo di concessioni ormai non hanno più motivo di esistere”.
L’assessore Costi nella sua risposta ha anche raccontato di un fantomatico processo di partecipazione portato avanti con i territori sulla concessione di Torre del Moro. “Una circostanza smentita totalmente dai fatti visto che di questo progetto nessuno sapeva nulla. La verità – conclude Andrea Bertani – è che il PD su questo tema è in completa confusione, con i sindaci e consiglieri regionali che su alcuni territori si dicono fortemente contrari alle trivelle e sindaci e consiglieri regionali di province confinanti che invece lodano le attività di ricerca e estrazione”.