“Ora che il progetto, inesistente e inconsistente, di Halcombe sull’aeroporto di Forlì ha ricevuto il certificato ufficiale di morte da parte dell’ENAC, siamo davvero curiosi di sapere cosa si inventeranno i portabandiera del PD, tra i quali c’è Marco Di Maio, che dal 2014 non hanno mai perso occasione per lodare l’arrivo dei ‘salvatori’ americani, con tanto di commozione. Adesso è arrivato il momento di smetterla di giocare e pensare seriamente a quale deve essere il futuro dell’aeroporto. Per questo chiediamo alla Regione di procedere subito ad un’audizione dei vari attori in campo, dall’ENAC al Marconi, dall’autorità portuale di Ravenna ai comuni, dal Sindacato alle organizzazioni delle imprese”.È questo il commento di Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, riguardo alla notizia della revoca da parte dell’ENAC dell’aggiudicazione da parte di Air Romagna del bando per la gestione dell’aeroporto di Forlì.
“Il bando, se lo si vuole fare, deve partire da una qualche idea sulla prospettiva del Ridolfi. Cosa vogliamo si faccia? Uno scalo per le merci? Uno scalo passeggeri come seconda pista di Bologna? Un bosco come dicono altri? E che rapporto ci deve essere anche con Rimini? – si chiedono Andrea Bertani e Raffaella Sensoli – Noi lo diciamo da sempre, per esempio da luglio 2015 quando presentammo interrogazioni sul progetto che non c’era, quando abbiamo chiesto in occasione del PRIT di affrontare anche il tema dell’aeroportualità, quando abbiamo chiesto di capire cosa sarebbe successo ai lavoratori licenziati. In tutti i casi ci hanno detto di dare tempo a un progetto che non c’era. Oggi abbiamo la conferma che quanto diciamo da un anno e mezzo, cioè che il progetto di Halcombe è morto e che si è buttato via il tempo per capire cosa fare. Anche l’idea di un nuovo bando immediato senza avere prospettive è un errore – concludono Bertani e Sensoli – Perché anche se parliamo di voli la soluzione non può venire dal cielo ma va costruita avendo una strategia almeno regionale in relazione con il Porto di Ravenna e con gli altri aeroporti. Altrimenti si perderà ancora tempo e si alimenteranno illusioni, come si è fatto finora”.