Niente più figli di primari assunti nello stesso reparto del padre o della madre: il Movimento 5 Stelle dice basta al nepotismo nelle strutture del servizio sanitario regionale. Giulia Gibertoni ha presentato un progetto di legge che riformula i criteri per l’assegnazione del personale nelle strutture organizzative per evitare che dipendenti legati da vincoli di parentela o di affinità sino al terzo grado prestino servizio in rapporto di subordinazione gerarchica nella stessa struttura organizzativa.
“Il nostro obiettivo non è quello di escludere dalle assunzioni personale valido o meritevole ma di evitare che, all’interno della stessa unità operativa o nello stesso dipartimento operino, in condizioni di subordinazione gerarchica, genitori e figli, sorelle e fratelli, o persone legate tra di loro da un rapporto di parentela molto stretto – spiega Giulia Gibertoni – Ogni giorno continuano ad arrivarci segnalazioni di situazioni che si verificano all’interno dei nostri ospedali e in altre strutture sanitarie che legittimano l’esistenza del sospetto di favoritismi legati all’esistenza di un rapporto di parentela. Per questo crediamo che sia necessario porre fine a questa situazione”.
Il progetto di legge presentato da Giulia Gibertoni prevede che nell’eventualità in cui si accerti un’incompatibilità si procederà ad assegnare la persona interessata ad un’altra struttura organizzativa già esistente nella stessa azienda sanitaria, ovviamente in una posizione compatibile con i requisiti professionali posseduti, prevedendo anche procedure di mobilità tra le varie Aziende, che compongono il sistema sanitario regionale, sempre nel rispetto delle norme contrattuali.
“È certamente lecito che un figlio segua le orme del padre o della madre, e che abbia la possibilità di ottenere l’incarico nella stessa struttura dove opera il genitore, attraverso un concorso pubblico – conclude Giulia Gibertoni – È altrettanto lecito però che l’organizzazione delle strutture sanitarie sia articolata in modo che, senza arrecare un danno professionale a nessuno, eviti che il rapporto di parentela possa creare dubbi su imparzialità ed efficienza che dovrebbero essere i principi cardine di chi lavora in una pubblica amministrazione e, in special modo, in sanità”.