“L’AUSL di Piacenza torni a farsi carico delle spese per la fornitura dei medicinali di fascia C per gli anziani ospitati nelle case di riposo e nelle strutture accreditate. È incredibile che nel nuovo contratto di servizio l’AUSL abbia scaricato questa spesa direttamente sulle tasche di persone non autosufficienti e con gravi disabilità”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli e Gianluca Sassi, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato una interrogazione alla Giunta.
“Da quanto ci hanno segnalato da luglio del 2016 all’interno del nuovo contratto di servizio, l’AUSL di Piacenza ha modificato la fornitura di diversi farmaci in fascia C anche per i pazienti che si trovano in case-residenza per anziani – spiegano Raffaella Sensoli e Gianluca Sassi – Il risultato è che molti farmaci di questa categoria, che rappresentano circa il 60% delle terapie in uso nelle strutture che ospitano anziani non autosufficienti e disabili, sono esclusi dalla gratuità. Il che significa che da un giorno all’altro queste persone si sono trovate a pagare anche il doppio per acquistare medicinali che prima erano totalmente gratuiti e per i quali, tra l’altro la Regione prevede la fornitura a carico del Servizio Sanitario Regionale”.
Nella loro interrogazione, infatti, i due consiglieri del Movimento 5 Stelle ricordano come per gli ospiti di case residenziali per persone non autosufficienti accreditate è garantita la fornitura a carico delle casse regionali di quei medicinali che, pur risultando classificati in fascia C, si configurano come interventi con scopi terapeutici. “Per questo chiediamo alla Regione di intervenire e dare chiare ed esaustive indicazioni all’AUSL di Piacenza affinché ponga rimedio a questo problema – concludono Sensoli e Sassi – In più, oltre a ripristinare la gratuità di questi farmaci, la Regione dovrebbe rimborsare tutte quelle famiglie che si sono fatte carico di una spesa del tutto inappropriata. Le persone con disabilità non hanno risorse economiche sufficienti a sostenere questi costi, se la Regione non interviene si rischia che queste persone non potranno curarsi con medicinali che, seppure di fascia C, sono essenziali per la loro salute”.