“La Regione spieghi come mail la bonifica dell’ex zuccherificio di Russi non è stata ultimata nonostante Eridania Sadam abbia beneficiato di ingenti finanziamenti europei”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, contenuta in una interrogazione riguardo alla realizzazione del mega impianto a biomasse della PowerCrop in fase di realizzazione nell’area dell’ex zuccherificio Eridania Sadam a Russi, in provincia di Ravenna.
“A luglio la PowerCrop ha dato il via a dei lavori, comunicando la demolizione delle fondazioni interrate del vecchio zuccherificio. Questa tipologia di intervento pare non sia stata valutata nei procedimenti autorizzativi per la costruzione della centrale – spiega Andrea Bertani – In particolare l’intervento prevede la rimozione di serbatoi in acciaio interrati che venivano utilizzati quando la struttura era funzionante per contenere il gasolio e l’acqua piovana. Lavori che però a nostro avviso avrebbero dovuto essere già effettuati da almeno tre anni visto che Eridania Sadam aveva l’obbligo di smantellare la struttura e procedere alla bonifica del sito entro marzo del 2012”.
Eridania, infatti, così come altri colossi dello zucchero, ha potuto beneficiare dei fondi europei (gestiti dalla Regione) che avevano come condizione necessaria la cessazione della produzione, lo smantellamento e la bonifica dei siti interessati entro un termine che, a causa di varie ritardi, era stato prorogato al marzo del 2012.
“Visto che PowerCrop ha avviato dei lavori di demolizione che riguardano la rimozione di strutture direttamente riconducibili all’attività di produzione dello zucchero ci chiediamo se Eridania abbia tenuto fede agli impegni presi – aggiunge Andrea Bertani – In più visto che si tratta di un intervento abbastanza impattante, vorremmo sapere se quest’ultimo avrebbe dovuto essere sottoposto a procedura di VIA”. Per questo nella sua interrogazione il consigliere regionale del M5S chiede alla Giunta a quanto ammonta il contributo incassato Eridania e quali iniziative intenda intraprendere visto che “per godere degli aiuti europei doveva necessariamente tenere in debito conto gli impegni sociali ed ambientali connessi all’abbandono della produzione e procedere allo smantellamento e alla bonifica entro il mese di marzo 2012”. “Se fossero riscontrate delle irregolarità – conclude Bertani – crediamo che sia dovere della Regione segnalare il caso alle autorità competenti, primi tra tutti Procura delle Repubblica e Corte dei Conti”.