Gioco d’azzardo, tre Comuni vincono i ricorsi contro i limiti agli orari delle sale gioco: “La Regione sostenga questo percorso”

slot_1“La Regione sostenga, anche economicamente, la battaglia dei sindaci contro l’orario di apertura delle sale da gioco”. È questa la proposta di Andrea Bertani e Silvia Piccinini, consiglieri regionali del M5S, contenuta in una risoluzione che verrà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa. Il documento prende spunto dalle recenti ordinanze del TAR dell’Emilia-Romagna che ha respinto i ricorsi presentati da tre società che gestivano punti scommesse che avevano impugnato i regolamenti comunali che intervenivano sugli orari delle sale da gioco nei comuni di Argelato, Castello d’Argile e Pieve di Cento.

“I giudici amministrativi hanno sancito che la prevenzione della ludopatia rientra nell’ambito delle misure emesse per la tutela della salute pubblica. Quindi i provvedimenti dei sindaci che agiscono sull’orario di apertura delle sale slot sono da considerarsi del tutto legittimi – spiegano i due consiglieri regionali del M5S – Purtroppo però questa interpretazione non mette al riparo i Comuni da eventuali problemi con le società che gestiscono le sale di slot machine e videolottery che si oppongono alle modifiche ai regolamenti e trascinano le amministrazioni in lunghi e costosi contenziosi. Per evitarli non tutti i sindaci sono disposti a rischiare, con l’effetto immediato di non mettere in campo nessuna attività di contrasto efficace contro la ludopatia, nonostante tutti i dati dicano che si tratti di un fenomeno molto preoccupante”.

I dati rilevati dal SERT – Servizio Dipendenze dell’AUSL di Bologna, con riferimento specifico alla dipendenza da gioco d’azzardo, vedono un incremento esponenziale del numero di pazienti affetti da questa patologia certificati e presi in carico dai servizi: si è passati dagli 80 casi del 2013 a 153 del 2014, con un aumento di oltre il 90%, coinvolgendo donne e uomini in un’ampia fascia d’età. Dati che oltretutto sono da considerarsi assolutamente parziali visto che molti giocatori patologici non si rivolgono alle strutture sanitarie e che in ogni caso non sono di immediata disponibilità dei sindaci. Per questo la risoluzione presentata dal M5S chiede che, oltre a una creare un collegamento diretto e costante tra l’Asl e le amministrazioni comunali sui dati delle persone con problemi di ludopatia prese in carico dal SERT, la Regione si attivi per sostenere quei sindaci che decidessero di intervenire sugli orari di apertura di sale gioco e centri scommesse.

La Regione, grazie all’accoglimento di una nostra proposta, oggi fornisce una consulenza che invita i Comuni ad inserire le limitazioni di orari ma evidentemente non basta – concludono Andrea Bertani e Silvia Piccinini – Per questo chiediamo che, oltre all’attività di consulenza, Viale Aldo Moro garantisca anche l’attività di supporto legale negli eventuali procedimenti davanti alla autorità giudiziaria amministrativa come TAR e Consiglio di Stato. Se si vuole condurre per davvero una battaglia efficace contro il gioco d’azzardo e impedire la sua dipendenza, serve uno sforzo concreto, anche economico. Le buone intenzioni, come purtroppo ci confermano i dati dei vari SERT, non sono più sufficienti”.