“È bastato qualche giorno di sole per far schizzare di nuovo alle stelle il valore delle PM10 a Modena; l’aria è tornata irrespirabile come un mese fa ma i sindaci e la stessa Regione continuano colpevolmente a sottovalutare il problema. Per questo chiediamo che si attui il blocco immediato del traffico sino a che le polveri non scenderanno di nuovo entro i limiti di sicurezza sanitaria raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè 20 µg/mc”. È questa la richiesta di Giulia Gibertoni in merito all’emergenza smog in cui da qualche giorno è ripiombata la provincia di Modena dopo la tregua delle scorse settimane.
“La media degli sforamenti degli ultimi sette giorni registrata dal sito dell’ARPA è sempre sopra ai 90 mg/mc, mentre soltanto ieri si è addirittura toccata la quota di 115. Siamo la provincia dove si respira l’aria peggiore della regione e davanti a questa emergenza le istituzioni danno impressione di voler girare la testa dall’altra parte – spiega Giulia Gibertoni – Quello che serve è un blocco immediato del traffico che permetta la circolazione solo ai veicoli “ecologici” (elettrici, gpl e metano), con treni e autobus sui quali si possa viaggiare con un biglietto unico giornaliero a costo ridotto. A questo punto è evidente che i provvedimenti una tantum hanno fallito l’obiettivo. La salute non è un bene accessorio”.
Per Giulia Gibertoni, infatti, le misure applicate attraverso il PAIR sono troppo blande ed alla fine inefficaci. “Oggi, per far scattare un solo blocco domenicale, è necessario che vengano registrati sette giorni consecutivi di sforamento delle polveri sottili – aggiunge Giulia Gibertoni – Questo significa che se per 6 giorni consecutivi c’è un’aria pessima, ma nel settimo la situazione migliora, tutto resta com’è. Un paradosso normativo privo di scientificità che potrebbe determinare 26 giorni di sforamento su 30 mensili senza che venga presto nessun tipo di provvedimento. Per di più anche nel caso di 7 giorni consecutivi di sforamento il blocco del traffico, avviene solo la domenica successiva alla rilevazione di riferimento fissata per il martedì, quindi dopo ben 11 giorni!”. “La verità è che sindaci e Regione ci stanno lasciando respirare un’aria pessima facendosi scudo di norme al limite del ridicolo – conclude Giulia Gibertoni – Servono provvedimenti urgenti e sistemici e non soluzioni tampone. Senza provvedimenti immediati ed efficaci saremmo un giorno costretti anche noi a comprare le bombolette di aria pulita da lontani, ma più civili paesi”.