“Asl e Regione provvedano al più presto a rendere di nuovo operativa l’apparecchiatura del servizio di audio-vestibologia del Ramazzini di Carpi. È contro l’interesse dei pazienti e certamente contro il minimo buon senso che una strumentazione d’avanguardia, già acquistata e in uso, possa restare inutilizzata per mesi perché chi era in grado di utilizzarla sia andato in pensione e nessuno in questi mesi abbia avuto la decenza di provvedere alla sua sostituzione”. È questa la richiesta di Giulia Gibertoni contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta riguardo al caso del mancato utilizzo di alcune apparecchiature all’interno del reparto di otorinolaringoiatra dell’ospedale Ramazzini di Carpi.
“Quando, nel 2010, l’Asl di Modena decise il trasferimento del servizio di audio-vestibologia e rieducazione vestibolare al Ramazzini si parlò di un investimento di 230mila euro per l’acquisto di macchinari di ultima generazione – spiega Giulia Gibertoni – Scoprire a distanza di pochi anni che quelle stesse apparecchiature oggi giacciono inutilizzate perché non c’è nessuno in grado di metterle in funzione ci sembra una deroga un po’ eccessiva rispetto a una logica pianificazione delle attività, oltre a rappresentare un danno anche d’immagine per il reparto considerato uno dei più efficienti dell’intera provincia. Non vorremmo che dietro questa decisione assurda e contraddittoria di tenere nella naftalina questi macchinari ci sia la volontà di depotenziare il reparto del Ramazzini per avvantaggiare le strutture sanitarie private”.
“Il reparto di otorinolaringoiatra, quando è nella sua piena funzionalità, è considerato un reparto cardine nell’ambito della sanità modenese, in cui viene fatto tutto il ciclo di cure necessarie al malato – aggiungono Monica Medici, Eros Andrea Gaddi e Luca Severi, consiglieri comunali M5S – Non a caso gli utenti che si rivolgono a questa struttura sono migliaia e gli interventi che si effettuano sono centinaia ogni anno”. Per questo nella sua interrogazione Giulia Gibertoni oltre a chiedere delle spiegazioni su quanto accaduto, sollecita la Giunta ad intervenire al più presto per ridare piena funzionalità al reparto. “Vogliamo capire come mai, visto che il pensionamento di un dipendente non è di certo un evento imprevisto, non si sia intervenuti in tempo per colmare questo vuoto professionale che pare duri almeno da sei mesi – conclude Giulia Gibertoni – Vogliamo capire e poi vogliamo che questa grave situazione non si prolunghi oltre. La cosa più urgente è mettere fine a questo vuoto e reperire velocemente il personale mancante per rendere di nuovo pienamente operative le apparecchiature del reparto. E, di conseguenza, l’accoglienza dei pazienti”.