Chiarezza sulle procedure che si sono messe in campo per coprire il buco da 60 milioni di euro scoperto nei bilanci dell’Asl di Forlì e perché sembra che nessun provvedimento sia stato adottato nei confronti dell’allora direttore generale che poi è stato addirittura stato nominato dirigente dell’Asl di Imola. Sono alcune delle domande che Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, ha posto alla Giunta all’interno di una interrogazione sul caso dei bilanci dell’Asl di Forlì che nel 2010 si scoprì non essere del tutto corretti dal punto di vista contabile visto che venne accertato un disavanzo molto superiore a quello dichiarato ufficialmente: 34 milioni di euro (anziché 3,7 milioni) per il 2008 e di 24 per il 2009 (anziché 5).
“Nonostante siano passati molti anni e nel frattempo sia nata l’Asl unica della Romagna, non è ancora chiaro come i vertici sanitari di Forlì e la Regione abbiano cercato di risolvere quella situazione – spiega Andrea Bertani – All’epoca si parlò di grossolani errori contabili e si stilò un piano di rientro in parte coperto da fondi regionali ma che si basava anche su risparmi che riguardavano prestazioni e servizi. Una pezza che però non sembra essere servita a molto visto che solo qualche settimana fa abbiamo appreso dalla stampa di un’altra operazione stravagante da parte dell’Asl di Forlì”.
Il riferimento è alle somme pagate nel 2011 dall’Asl ai propri dipendenti che secondo il Ministero delle Finanze non erano dovute, ovvero precedevano una quota eccessiva per spesa totale di quasi un milione e mezzo di euro. “Alla luce di tutto quanto premesso emerge che sia la Regione, nell’impartire direttive alle Aziende sanitarie in tema di bilancio, che le stesse Aziende sanitarie nel redigere i bilanci, non hanno una piena e completa osservanza dei principi contabili, anche di quelli basilari – aggiunge Andrea Bertani – Nel caso di Forlì poi c’è anche il paradosso che chi era allora a capo dell’azienda sanitaria sia stato poi nominato dirigente amministrativo al Coordinamento bilancio di missione e sistemi di valutazione di un’altra Asl, nello specifico quella di Imola. Senza contare che a quanto pare si è continuato ad elargirgli premi ed indennità come se nulla fosse successo”.
Per questo nella sua interrogazione il consigliere regionale del M5S chiede alla Giunta se “siano stati avviati dalla Regione procedimenti giudiziari volti alla richiesta del risarcimento dei danni materiali e della perdita dell’immagine” sul caso del maxi buco dell’Asl di Forlì e “per quale ragione, nonostante fosse stata aperta un’inchiesta per falso ideologico in atti pubblici, nessuno abbia preso in considerazione di quantomeno sospendere il contratto di lavoro dell’allora Direttore generale”.