Stop ai trasferimenti ‘selvaggi’ dei malati cronici e non autosufficienti dai letti degli ospedali a quelli delle strutture sociosanitarie che molto spesso non fanno altro che aggravare il quadro clinico dei pazienti. È quanto chiede Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha presentato una interrogazione alla luce della diffusione dei dati del numero di decessi in Emilia-Romagna nei primi otto mesi del 2015 e che vedono un aumento del numero dei morti pari al 10,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Crediamo sia doveroso da parte della Regione disporre al più presto un’attività di analisi e di studio per individuare le cause di questo incremento della mortalità sul nostro territorio – spiega Raffaella Sensoli – Si tratta di un aumento preoccupante che, è vero, potrebbe esser causato da più di un fattore ma che non bisogna assolutamente sottovalutare, cercando fin da subito di invertire scelte che ne potrebbero aumentare gli effetti”. Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S prende in esame il caso dei malati cronici e del loro sempre più frequente affidamento a strutture sociosanitarie (RSA).
“Le Aziende sanitarie dispongono sempre più spesso il trasferimento dagli ospedali alle Residenze Sanitarie Assistenziali, e ormai anche alle Case Protette, di malati anziani sempre più gravi, spesso portatori di patologie terminali o croniche, malattie delle quali l’invecchiamento è soltanto una delle cause – aggiunge Raffaella Sensoli – I malati cronici o terminali hanno diritto alle cure a carico del Servizio sanitario esattamente come tutti gli altri cittadini, nessuna norma stabilisce il contrario. Nonostante ciò è ormai prassi consolidata che il posto letto ospedaliero sia riservato alla cura dei casi più acuti e che quindi il malato cronico non autosufficiente, compreso l’anziano, una volta “stabilizzato” debba liberare il posto letto appena stabilizzato e proseguire a spese sue e della famiglia la cura delle sue malattie, spesso presso una struttura sociosanitaria o extraospedaliera. Il trasferimento dalle strutture ospedaliere alle residenze sanitarie assistenziali e case protette, però, comporta frequentemente il peggioramento dello stato di salute della persona anziana. In alcuni casi, dopo un arco temporale breve, si palesa la necessità di un nuovo ricovero; in altri, peggiori, il decesso. Una situazione resa ancor più grave dal fatto che la riduzione dei posti letto in corso in tutta la regione rischia di aumentare questa cattiva prassi”.
Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta se non ritenga opportuno “invertire questa tendenza da parte della Asl, cercando di limitare solo a casi specifici il trasferimento dei malati cronici in strutture diverse da quelle ospedaliere e, in ogni caso, di prevedere l’azzeramento dei costi a carico dei malati e delle loro famiglie”.