“I rappresentanti dei Consorzi di bonifica eletti hanno un’affidabilità pari all’1%, ovvero la percentuale di quanti hanno preso parte alle elezioni. Di questo risultato dovremmo ringraziare soprattutto la Regione che non fa nulla per cercare di aumentare la partecipazione visto che l’opzione del voto telematico prima era stata scartata per questioni economiche, adesso per un fantomatico problema di sicurezza. La verità è che la Giunta non ha nessun interesse a fare uscire dalla naftalina i Consorzi e di far conoscere ai contribuenti quali sono i propri diritti”. È questo il commento di Giulia Gibertoni, capogruppo regionale del M5S, riguardo al tema delle elezioni dei Consorzi di bonifica, oggetto di una interrogazione a risposta immediata che si è svolta questa mattina in apertura della seduta dell’Assemblea Legislativa.
“L’assessore Caselli ci ha spiegato questa mattina in aula che il costo delle elezioni di tutti e 8 Consorzi della nostra regione ha superato i 350mila euro, dimenticandosi però di spiegarci perché la procedura del voto telematico sia stata considerata fino ad ieri una opzione sconveniente dal punto di vista economico – spiega Giulia Gibertoni – Nella sua risposta non abbiamo sentito una solo accenno a quanto questo tipo di voto, che è previsto da una legge che ha varato la stessa Regione, costerebbe in concreto. Al contrario si sono avanzati dubbi sulla sua sicurezza. Di certo l’immobilismo della Giunta su questo tema ha contribuito in modo fondamentale a trasformare queste elezioni in un momento di delegittimazione assoluta, visto che ha votato solo l’1 per cento degli aventi diritto. Chi è stato eletto chi rappresenta?”.
“Anche se la Regione non ha obblighi diretti, il nulla che è stato fatto per cercare di informare e far partecipare i contribuenti a queste elezioni è scandaloso – aggiunge Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S – Oltre a prevedere il voto telematico si sarebbero potuti adottare altri accorgimenti per cercare di portare più gente alla urne. Bastava chiedere a chi gestisce i Consorzi di avviare una campagna di informazione sullo svolgimento delle elezioni attraverso i classici strumenti che si utilizzano per comunicare i contributi da versare – conclude– e invece si è scelto di chiudere gli occhi e lasciare che l’ennesimo momento di partecipazione democratica andasse deserto”.