“I continui rimandi e la presentazione di un testo solo all’ultimo minuto, pieno di modifiche anche sostanziali, sono la dimostrazione che sulla nuova legge urbanistica la Giunta è ancora alle prese a risolvere le sue mille incongruenze. Per questo chiediamo all’assessore Donini di fermarsi e di riaprire al confronto con i territori e con i sindaci, il cui ruolo in questa materia è centrale, prima della sua approvazione definitiva. Si tratta di un provvedimento che, se a qualcuno non fosse ancora chiaro, avrà un impatto che andrà ben oltre il mandato di questa maggioranza”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo alla nuova legge urbanistica che la Regione si appresta a varare e il cui testo è stato consegnato ai consiglieri regionali, dopo due settimane di ritardo, con molte modifiche sostanziali rispetto al testo originario.
“È evidente che ci sono state delle difficoltà ed incongruenze che la Giunta ha fatto molta fatica a risolvere – spiega Giulia Gibertoni – Difficoltà, peraltro, che noi non abbiamo mai mancato di evidenziare, come per esempio la complicata transizione tra i vecchi PSC e i nuovi PUG. Questa nuova versione inoltre accentua gli obblighi di indeterminazione dei dispositivi per il territorio urbanizzato e per le nuove urbanizzazioni, mentre la struttura appare nell’insieme ancor più esplicitamente permissiva. Non vorremmo che per la troppa fretta di chiudere la partita si commettano degli errori che potrebbero avere effetti devastanti per il nostro territorio. Per questo chiediamo all’assessore Donini di fermarsi, congelare la delibera di Giunta, riaprire il confronto con i territori e con i sindaci che fino a questo momento non hanno mai potuto valutare il testo definitivo ma solo una primissima bozza che è stata più volte aggiornata e cambiata nel corso del tempo”.
Per questo Giulia Gibertoni ha presentato anche una richiesta di informativa in Commissione Ambiente e Territorio dell’assessore Donini. “Come abbiamo sottolineato nel convegno organizzato lo scorso 3 febbraio a Bologna i punti critici sulla legge sono tanti, troppi, e necessitano di un approfondimento reale senza alcuna fretta proprio per le implicazioni che la tutela del nostro territorio impone” conclude Giulia Gibertoni.