La nuova legge sulle politiche sociali stravolge il senso del nostro welfare facendo avanzare prepotentemente il privato a discapito del settore pubblico. Un punto, assieme a quello della assoluta mancanza di trasparenza e coinvolgimento nell’iter della realizzazione della stessa legge, che ci ha convinti a votare no”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, riguardo all’approvazione da parte dell’Assemblea Legislativa della nuova legge sulle Politiche sociali avvenuta questo pomeriggio. “Il cuore della nuova legge è rivolto tutto al terzo settore, al privato sociale, agevolando così il privato rispetto al pubblico visto che si sceglie di incentivarlo prepotentemente – spiega Raffaella Sensoli – Questo non significa che il pubblico debba avere l’arroganza di fare tutto, ma sicuramente non deve essere scavalcato dal privato, che deve restare accessorio e non sostitutivo di funzioni che per noi solo e solamente il pubblico può garantire eque ed accessibili a tutti i cittadini”. Uno dei punti più critici individuati dal M5S è quello che riguarda gli oratori.
“In questo modo il PD rafforza in questa maniera la legge già emanata dal governo Berlusconi – specifica Raffaella Sensoli – Non neghiamo la funzione degli oratori, ma riferirsi ad una legge che sostiene solo ed esclusivamente la parte clericale che svolge questa funzione, rischiando così di escluderne eventualmente altre, ci conferma che la corrente democristiana all’interno del PD sta avendo sempre più rilevanza. In più c’è stata una assoluta mancanza di condivisione e trasparenza sull’iter di realizzazione della stessa legge dalla quale l’Assemblea, in particolare le minoranze, è stata completamente estromessa”. L’unico vero articolo utile della legge approvata per il M5S è quello che riguarda la proprietà indivisa con una norma finalmente cambiata anche su richiesta del MoVimento.
“Peccato che il PD agisca solo quando ha le spalle al muro, fingendo di non essere coinvolto nella gestione più che trentennale del mondo cooperativistico edile connotato da una distanza siderale tra soci cooperatori e dirigenze – conclude la Sensoli – Peccato che lo stesso partito democratico oggi stia riproponendo e sostenendo lo stesso modello nelle cooperative di distribuzione commerciale, o meglio dette di distruzione commerciale, che stanno azzerando la concorrenza, sfruttando i lavoratori e umiliando il principio iniziale della cooperazione. Insomma questa nuova legge è tutt’altro che un mero adattamento al riordino istituzionale come Giunta e PD cercano di far credere ma pieno di norme che cercano di tutelare i soliti interessi di parte e per questo abbiamo votato in maniera contraria”.