Più controlli nei cantieri e norme sempre più stringenti sugli appalti per cercare di abbandonare i primi posti della classifica delle morti sul lavoro che vede l’Emilia-Romagna seconda solo alla Lombardia. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta e che prede spunto dalla pubblicazione della relazione annuale dell’INAIL e che ha visto, per il 2016, la nostra regione classificarsi prima, davanti addirittura alla Lombardia per numero di infortuni mortali sul lavoro: 136. Un dato in netta controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo nel resto d’Italia dove le morti bianche sono in costante diminuzione.
“A questo dato, già molto preoccupante, se ne aggiunge anche un altro che riguarda il 2017 dove nei primi sei mesi dell’anno sono stati già 56 gli infortuni mortali – spiega Andrea Bertani – Numeri che dovrebbero spingere la Regione a interrogarsi sul perché tutti gli strumenti messi in campo in questi anni non siano ancora riusciti ad arginare la piaga delle morti sul lavoro”. Secondo il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle uno dei temi da valutare è quello che riguarda i controlli nei cantieri e la loro efficacia.
“Ormai da tempo viene rimarcata l’inadeguatezza delle strutture di controllo e delle risorse con le quali queste sono chiamate ad operare – aggiunge Andrea Bertani – Ogni anno si svolgono circa 160 mila ispezioni all’anno, un numero forse insufficiente e che permette a tantissime imprese, soprattutto in una realtà come l’Emilia-Romagna in cui si registra un’elevata presenza di ditte anche di dimensione molto piccola, di non essere praticamente mai ispezionate. A questa situazione poi deve essere aggiunta quella dei subappalti dove ribassi eccessivi forniscono un campanello d’allarme sul rispetto delle norme di sicurezza per i lavoratori”.
Ecco perché con la sua interrogazione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Giunta di chiedere il rafforzamento degli organi ispettivi in modo da effettuare dei controlli più efficaci sul rispetto delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Non è accettabile – conclude Andrea Bertani – che un aumento, seppur flebile, dell’occupazione vada di pari passo con una crescita delle morti sul lavoro. La sicurezza dei lavoratori non può essere merce di scambio per la ripresa economica. Oggi dobbiamo chiederci se e quali vantaggi possiamo avere da una maggiore autonomia, se significhi avere più sicurezza per i lavoratori. La Giunta farebbe bene a capire cosa fare su questo tema fondamentale invece che fare proclami elettorali mentre i morti aumentano”.