LAVORO POVERO IN EMILIA-ROMAGNA, IL 30% DEI LAVORATORI DEL SETTORE PRIVATO GUADAGNA MENO DI 15MILA EURO. PICCININI (M5S): “RISCHIO INDEBITAMENTO MOLTO ALTO. IMPEGNO CONCRETO PER AZZERARE DISEGUAGLIANZE SOCIALI”

In Emilia-Romagna il 30% dei lavoratori dipendenti del settore privato guadagna meno di 15mila euro lordi all’anno. Per alcuni di loro, soprattutto quelli impiegati nel settore della ristorazione e nelle attività legate al divertimento, questa percentuale sale ad oltre il 70%, mentre per chi lavora nelle attività di supporto alle famiglie o nel lavoro domestico la quota si attesta a poco meno del 60%. È questa una delle fotografie scattate dal convegno “Oltre le diseguaglianze: proposte e strumenti per un futuro più inclusivo” organizzato dalla consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Silvia Piccinini, e che si è tenuto ieri nella sala di quartiere del centro civico “Michelini” di via Gorki a Bologna.
I focus della serata sono stati i dati sull’aumento della povertà assoluta in Italia e lo scenario del lavoro e delle fragilità sociali e retributive in Emilia-Romagna che spingono sempre più cittadini a non poter far fronte al pagamento delle spese, con il rischio di indebitarsi fortemente. “I dati illustrati durante il convegno dall’istituto di ricerca Ires ci dicono che nella nostra regione esiste un problema rilevante riguardo ai livelli salariali e alla qualità del lavoro – spiega Silvia Piccinini – Esistono alcune categorie di lavoratori che fanno fatica ogni mese a portare a casa uno stipendio ai limiti della soglia di povertà. Chi, per esempio, è impiegato nel settore della ristorazione o nei servizi di alloggio per oltre il 70% dei casi non guadagna più di 15mila euro lordi all’anno, con il 35,5% che addirittura non arriva a 5mila euro. Stesso discorso per chi è impiegato in attività artistiche, sportive o divertimento con il 60% che non arriva nemmeno a guadagnare 10mila euro in un anno. Una situazione generata soprattutto dai settori dove questi lavoratori sono impiegati in cui, evidentemente, esiste una forte precarietà dettata soprattutto dalla tipologia di contratto, dal tempo di lavoro part time spesso non volontario e dalla continuità occupazionale che non viene garantita nel tempo”.
Nel corso della serata, poi, Cittadinanzattiva ha fornito anche un’istantanea del fenomeno del sovraindebitamento in Emilia-Romagna caratterizzato da una vera e propria crescita esponenziale negli ultimi anni: dal 2022 al 2023 il numero di persone che risultavano essere in una condizione di indebitamento e che si sono rivolte allo sportello dell’associazione è cresciuto del 200% (da 13 casi a 39), con la quasi totalità che proviene da condizioni di fragilità socio-economica soprattutto legata alla perdita del posto di lavoro.
“Questi dati dimostrano ancora di più l’assoluta necessità di potenziare gli strumenti a nostra disposizione per aiutare le persone che si trovano in una condizione di grave difficoltà economica – aggiunge Silvia Piccinini – Con il recente finanziamento della legge sul sovraindebitamento che porta la mia prima firma e, soprattutto grazie al bando regionale che ho fortemente voluto e che è uscito qualche settimana fa, abbiamo provato a mettere in campo alcune soluzioni concrete. Resta ancora molto da fare soprattutto per contrastare le fragilità, i divari economico-sociali ed il lavoro povero e precario. È questa la sfida che l’Emilia-Romagna deve cercare di vincere nei prossimi anni” conclude la capogruppo regionale M5S.