“La decisione di sospendere i lavori dell’Assemblea Legislativa per l’inaugurazione di FICO è inaccettabile, oltre che essere l’ennesimo segnale del totale asservimento del PD e di chi governa questa regione agli interessi privati, in questo caso a quelli delle Coop e di Farinetti”.
È questo il commento di Raffaella Sensoli e Silvia Piccinini, rispettivamente capogruppo e consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, dopo che questa mattina la conferenza dei capigruppo in viale Aldo Moro ha modificato l’ordine del giorno della prossima Assemblea Legislativa in programma per il 14 e il 15 novembre, decidendo la sospensione dei lavori per il pomeriggio di mercoledì 15 novembre in concomitanza con l’inaugurazione del parco alimentare che aprirà negli ex spazi del CAAB a Bologna.
“Inizialmente, come da prassi consolidata, era prevista anche una seduta pomeridiana dell’Assemblea Legislativa per mercoledì pomeriggio. Particolare confermato anche da una bozza di convocazione inviata a tutti i capigruppo – spiega Raffaella Sensoli – Bozza che il PD ha proposto di modificare facendo concludere i lavori dell’Assemblea alle 13 anziché alle 18 come di solito succede. Il tutto per non sovrapporsi alla contestuale inaugurazione di FICO. Una decisione inaccettabile e contro la quale abbiamo deciso di protestare formalmente attraverso una lettera indirizzata alla presidente Saliera”.
“Sospendere i lavori di un’assemblea pubblica, regolarmente eletta dai cittadini e pagata con soldi pubblici, annullando la seduta d’aula in favore di una passerella dei consiglieri a Fico, oltre che essere un atto semplicemente vergognoso, crea un precedente davvero inquietante – aggiunge Silvia Piccinini – Se i consiglieri del PD hanno talmente tanta voglia di andare a visitare gli spazi di FICO possono tranquillamente farlo nel loro tempo libero, senza compromettere il normale funzionamento dell’aula. Anche se noi abbiamo più di una certezza sul fatto che il loro reale obiettivo sia esclusivamente quello di andare ad omaggiare Farinetti e gli amici della Coop nel giorno del taglio del nastro della loro nuova macchina da soldi, destinata tra qualche anno a trasformarsi in una desolante cattedrale nel deserto”.