Disabili, ecco il progetto per una “vita indipendente”. Sensoli (M5S): “Uscire dalla logica del solo assistenzialismo sanitario”

Trasformare le persone con disabilità da destinatarie passive di politiche assistenzialiste a soggetti attivi e consapevoli, in modo da poter affermare il loro legittimo diritto di ambire ad una “vita indipendente”. È questo l’obiettivo del progetto di legge presentato da Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, e che ha come obiettivo quello di creare delle nuove modalità di assistenza per le persone disabili.

“Quello che vogliamo fare attraverso la nostra proposta è di garantire sostegno a persone con disabilità grave  al fine di favorirne una dignitosa permanenza presso la propria casa o anche cohousing – spiega Raffaella Sensoli – Anche i più moderni ed accoglienti istituti spesso sono vissuti come una forma di internamento, avallando l’idea che il disabile grave sia semplicemente un malato da ospedalizzare, riducendo i suoi bisogni a delle semplici necessità di assistenza sanitaria, di fatto escludendolo e marginalizzandolo. È evidente, quindi, come la filosofia della vita indipendente vada al di là della semplice ‘de-istituzionalizzazione’, intesa come sostituzione dell’assistenza pubblica con quella privata, mirando piuttosto alla piena integrazione attraverso l’autodeterminazione sostenuta con interventi pubblici mirati”.

Gli strumenti individuati dal progetto di legge sono essenzialmente due: l’individuazione della figura dell’assistente personale e quella delle agenzie per la vita indipendente. Nel primo caso si tratta di una nuova figura professionale nettamente distinta dall’assistente domiciliare, ed espressamente preparata sui principi di vita indipendente. Tra assistente ed assistito si configura un normale rapporto d’impiego. È la persona con disabilità, e non l’assistente, che determina le modalità del servizio, e concorda, direttamente con l’assistente, il mansionario, gli orari, i termini del contratto e la retribuzione. Ovviamente non si esclude che l’assistente personale possa anche essere una persona di propria fiducia: amico, familiare, parente. Le agenzie per la vita indipendente, invece, sono dei Centri di servizi e assistenza legale, fiscale e di supporto alla scelta e progettazione di un nuovo percorso di vita gestite da personale disabile. “Attraverso questi strumenti – conclude Raffaella Sensoli – crediamo che si possano migliorare le condizioni delle persone disabili, eliminando qualsiasi tipo di discriminazione e affermando il principio, sacrosanto, dell’autodeterminazione”.